Parliamo di e con Moscabianca Edizioni, di Silvia Lanzi

Vi siete mai innamorati di un libro a prima vista? Non intendo quel sentimento che vi prende quando lo sfogliate, ma un amore puro per il layout di copertina, a prescindere dall’argomento: a me è capitato con i libri dell’editore Moscabianca. Quel formato un po’ sovradimensionato rispetto al solito, cartonatura rigida, immagini incredibilmente strane ed eleganti.
Ma non è solo l’apparenza ad intrigare, il contenuto è un vero scrigno di bellezza e curiosità: storie strane, pseudobiblia, bestiari e affini si squadernano davanti agli occhi del lettore, incantato e affascinato da tanta meraviglia.
La linea editoriale è sostanzialmente bipartita: da una parte libri “scientifici”; dall’altra opere che potremmo definire weird (fantasy e fantascienza in primo luogo), il tutto curato fin nel più minuscolo dettaglio, sicché il piacere profondo della vista si stempera e si compenetra in un piacere intellettuale sottile ma corposo.
Incuriosita da questa esperienza di lettura così particolare, ho provato a contattare la casa editrice. Mi ha risposto Diletta Crudeli, la responsabile editoriale, che mi ha concesso una breve intervista.
Intanto mi ha raccontato che in redazione lavorano tre persone che, oltre a occuparsi tutte della stampa, hanno compiti specifici: oltre a lei, infatti, ci sono anche Silvia La Posta, responsabile editoriale e Federica De Gregorio che si occupa in particolare di Social Media Marketing: un gruppo in rosa – rigorosamente sotto i trentacinque anni – e due collaboratori esterni che si occupano rispettivamente di editing e diritti stranieri: la magia è opera loro.
Ma entriamo nel vivo della chiacchierata.

Da quanto esiste la vostra casa editrice e perché questo nome che è tutto un programma?

Moscabianca è nata nel 2018, con l’intento di pubblicare libri strani e storie capaci di raccontare la realtà senza però farne del tutto parte. Ci piace la narrativa speculativa, insomma, declinata nei generi del fantasy, della fantascienza e del new weird. Moscabianca, come nome, indica proprio questo: qualcosa di particolare e inconsueto. 

Qual è il concept che c’è dietro?

Pensiamo che la narrativa speculativa sia in grado di testimoniare e indicare con estrema chiarezza la realtà che ci circonda. Le tematiche che più ci stanno a cuore – antispecismo, femminismo, identità e crescita – sono elementi forti e parti integranti dei romanzi che pubblichiamo. E non solo i romanzi. Il nostro catalogo si concentra soprattutto sui libri illustrati, che siano bestiari, enciclopedie o romanzi ergodici accompagnati da illustrazioni. Abbiamo anche una collana di storie brevi illustrate, i Cuspidi, una collana Young Adult e infine la nostra nuova collana Fushigi. In quest’ultima autori e autrici ci raccontano in piccoli saggi pop come anime, manga e mangaka hanno plasmato il nostro immaginario. 
Insomma, per noi tematiche e genere si uniscono sempre nel trovare storie capaci di lasciare qualcosa in chi legge, stimolandone ulteriormente immaginazione e riflessione. 

I vostri libri sono molto particolari…
Con quale criterio scegliere i volumi da pubblicare?

Per quanto riguarda la narrativa italiana abbiamo un’email dedicata agli invii che è sempre aperta. Spesso tuttavia ci appoggiamo anche ad agenzie, cosa che accade più di frequente, soprattutto nel caso di romanzi esteri. In generale, per qualsiasi collana, facciamo noi stesse molto scouting. 
Le storie che ci piacciono sono quelle che riescono a declinare in modo nuovo e inaspettato i generi da noi amati e che non hanno paura di “sporcarsi le mani” nel voler raccontare la realtà che ci circonda. Pubblichiamo le storie che noi stesse vorremmo leggere e che speriamo riescano a indicare nuove vie di sopravvivenza in questo mondo sempre più difficile da sostenere.

Quanti libri pubblicate in un anno?

In media facciamo uscire circa 12 titoli, cercando di equilibrare le varie collane. La nostra ultima pubblicazione, uscita il 24 ottobre, è “Bestiario dell’antropocene” (https://moscabiancaedizioni.it/prodotto/bestiario-dell-antropocene/).

Non vediamo l’ora di leggerlo! E, per chi fosse interessato agli altri titoli, una breve consultazione al loro sito, essenziale e ben disegnato, è d’uopo.
Un plauso a queste tre ragazze che hanno saputo creare qualcosa di nuovo e che lo portano avanti con entusiasmo, dimostrando che la cultura, non è qualcosa di vecchio e impolverato, quando non addirittura un po’ ammuffito, ma qualcosa di estremamente vivo e vitale che ci incanta e ci fa riflettere.

Silvia Lanzi

Silvia Lanzi: Ho conseguito la maturità magistrale, e mi sono laureata in materie letterarie presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano con tesi riguardante l’alto medioevo. Ho collaborato per anni con il settimanale “Nuovo Torrazzo” di Crema occupandomi della stesura articoli di vario genere (soprattutto critica letteraria e teatrale e cronaca di eventi quali vernissage et similia). Collaboro con il sito gionata.org in qualità di traduttrice dall’inglese e scrivendo articoli. Sono autrice di due libri: “Libera di volare” (Kimerik, 2006) e “Coincidenze” (Boopen, 2010). Lettrice onnivora – alterno saggi (psicologia, storia, filosofia e arte) e narrativa (soprattutto anglo-americana e scandinava).

I consigli di Gabriele Torchetti della Libreria “Un panda sulla luna” di Terlizzi (Ba)

Abbiamo chiesto a Gabriele Torchetti, uno dei due librai della libreria indipendente “Un Panda sulla Luna” di Terlizzi in provincia di Bari – l’altro è l’ex giornalista RAI Vito Marinelli -, di suggerirci alcuni titoli. E, come sempre, la sua è stata una risposta sorprendente:

“Senza troppi giri di parole credo di aver individuato in Bell Hooks un punto cardine nella mia personale costellazione letteraria. Scrivere oltre la razza (IlSaggiatore) è di un’attualità estrema, affronta il tema del razzismo e delle barriere socioculturali che ci dividono in fazioni opposte. Barriere che ancora oggi hanno a che fare con il colore della pelle, classe e genere. Un saggio illuminante, chiaro, nitido, che si snoda attraverso le pratiche di cui ha fatto esperienza in prima persona una delle più grandi pioniere del femminismo contemporaneo: l’ascolto, la condivisione e la partecipazione nelle diversità. E’ possibile debellare il razzismo, per farlo dobbiamo iniziare dalla nostra vita quotidiana. Bellissimo.

Grave disordine con delitto e fuga (TERRAROSSA EDIZIONI) di Ezio Sinigaglia è uno di quei romanzi che ti rappacifica con la narrativa contemporanea italiana e ha il retrogusto di un frutto proibito. Sinigaglia gioca con i generi letterari e mescola le carte, commedia? Noir? Un giovane e rampante manager ha tutto ciò che chiunque possa desiderare: i soldi, la sicurezza in sé stesso, una bella famiglia…ma poi arriva lui, un incantevole fattorino adolescente. Che cosa accade quando inaspettatamente sopraggiunge un lieve, lievissimo disordine? Non resta che leggere.

Un ringraziamento va a Cliquot per aver avuto l’intuizione di ripubblicare le opere di Alba De Cèspedes, Invito a pranzo è una raccolta di racconti. La grande autrice rivolge il suo invito principalmente alle protagoniste di queste storie. Le donne sono sempre al centro delle riflessioni dell’autrice. Personalità complesse e labirintiche soffocate dalle convenzioni morali ed etiche del tempo. Una prosa raffinata e nostalgica, che a distanza di decenni continua a rinnovarsi e a parlare ancora di noi, merito di un’intellettuale visionaria e lungimirante. 

Avete voglia di perdervi in un bosco? Questo è un romanzo folgorante e misterioso. Liz Moore con il noir Il dio dei boschi (NN Editore) riesce a mantenere la suspence per tutte le 540 pagine (incredibile ma vero). Senza “effetti speciali”, senza splatter, senza violenza. Moore riesce nel suo intento, ci riporta indietro nel tempo in un’estate del 1975, quando l’adolescente Barbara Van Laar scompare da Camp Emerson, il campo estivo fondato dalla sua ricca famiglia. Una narrazione che va avanti e indietro nel tempo e che non concede un attimo di tregua. Un thriller? Un dramma familiare? Un poliziesco? Liz Moore va letta senza se e senza ma, perché questo libro travalica i generi, letteratura pura, con la L maiuscola.

Quando i gatti cadono dal cielo (Garzanti) di YU YOYO, ok gattare e gattari ci siete? Questo è il libro che fa per voi, da regalare a Natale, da leggere sotto il plaid insieme al vostro micio. Doppia kombo esplosiva, Giappone/Gatti. Un romanzo fiaba rivolto a tutti, cosa accadrebbe se a un certo punto cadessero gatti dal cielo? Una storia tenerissima, di un marito e una moglie che decidono di adottare Gatto. I gatti cambiano la nostra vita, qualche volta la stravolgono (oltre alle palline dell’albero di Natale). Ironico, lieve e magico, da leggere e rileggere.”

IL RANDAGIO RACCOMANDA: COMPRATE IN LIBRERIA!

Alcuni libri suggeriti da Raimondo di Maio della Libreria “Dante & Descartes” di Napoli

Abbiamo chiesto a Raimondo di Maio – lo scugnizzo di vico San Mandato, il ragioniere, il filosofo, il comunista, l’agente Feltrinelli e Einaudi, l’editore, più comunemente noto da oltre quarant’anni come “il libraio” di Napoli – di parlarci dei libri letti quest’anno. A dire il vero, considerato il convulso clima pre-natalizio, eravamo andati da lui in via Mezzocannone per farci suggerire qualche libro da mettere sotto l’albero, ma lui non ha ceduto neanche per un attimo alla tentazione consumistica. “I libri, quelli veri, non sono oggetti di consumo – dice – al contrario sono elementi che contrassegnano la nostra esistenza.” E così, quella che doveva essere una semplice lista di consigli per regali natalizi, si è trasformata in un viaggio tra i libri che hanno segnato il suo ultimo anno di letture.


Ecco cosa ci ha detto: 

“Consiglio alcuni libri letti ultimamente che hanno arricchito la mia essenza. Il primo è di Erri De Luca e Ines de la Fressange, L’età sperimentale, un libro per tutti, tutti attraversiamo la “linea d’ombra” del tempo che passa; questo fantastico libro racconta proprio lo sperimentare lo scorrere del tempo a venire nella nostra grande età. Tanto tempo fa Erri De Luca in un altro testo Lettere da una città bruciata ha scritto: “A me fa questo: anche se invecchio, il tempo scorre ma non passa, resta“.

Secondo libro Domenico Rea, “il napoletano“. Si tratta di un “libro perduto e ritrovato” grazie al tenace lavoro di Annalisa Carbone, che con passione e fatica ha cavato questo testo del grande scrittore dal mensile sportivo “il napoletano”. Sono 24 saggi-articoli niente affatto sportivi, scritti nel biennio 1975-1976, durante gli anni della sua direzione prima e consulenza poi al rotocalco. Egli infatti impresse come un bravo direttore d’orchestra la torsione realistica e culturale, leggi politica, che fa lievitare gli articoli, che normalmente perché giornalistici sono considerati antiletteratura e invece, grazie al lievito letterario che ha saputo aggiungere ai testi, abbiamo tra le mani un letteratissimo volume.

Dovremmo leggere e misurarci con la letteratura capace di aggiudicarsi un Premio Nobel. Bene, allora, suggerisco la lettura di uno storico premio Nobel: Grazia Deledda. Procuratevi un suo romanzo, i suoi racconti e affacciatevi in quello straordinario mondo della scrittrice. Scoprirete un avvincente e straordinario mondo letterario.

Consiglio anche il Premio Nobel di quest’anno Han Kang, L’ora di greco, Adelphi. Questo libro era già nel programma del grande Editore a prescindere dall’assegnazione del premio;.
Vorrei fare come i cantautori che cantano le propri canzoni e consigliare alcune mie appassionate pubblicazioni che meritano di essere lette: Emma de Franciscis, L’uomo che attraversò tre secoli; Adelia Battista, L’Angelo bianco; Gioconda Fappiano, Sette racconti; Enzo Acampora, La casa che ballava Una storia della Pignasecca; last but not least, un libro per ripassare la storia contemporanea Antonio Scurati, L’ora del destino Romanzo Bompiani. La storia di M e dell’Italia a partire dal 1940…”

IL RANDAGIO RACCOMANDA: COMPRATE IN LIBRERIA!

Libreria “Un panda sulla luna” – intervista a Gabriele Torchetti, di Angela Notarnicola

In questa intervista il Randagio incontra Gabriele Torchetti, uno dei due librai – l’altro è l’ex giornalista RAI Vito Marinelli – della libreria indipendente “Un Panda sulla Luna” di Terlizzi, un punto di riferimento per gli amanti della lettura e della cultura nella cittadina pugliese in provincia di Bari. Ci racconta la passione, le sfide e le soddisfazioni di operare in un contesto difficile, sempre più dominato dalle grandi catene e dal digitale. Attraverso il suo racconto, pensiamo si avverta una passione autentica nel promuovere la lettura come esperienza intima e comunitaria, nel creare un rapporto con i lettori e offrire uno spazio accogliente dove le storie prendono vita.

Perché e come sei diventato libraio?

Ho lavorato tanti anni nel terzo settore, nello specifico con disabili con ritardo mentale. Da loro ho imparato molto, riuscire a farsi comprendere con poche e semplici parole, senza filtri, senza schemi. Ho imparato a comunicare con uno sguardo, con un gesto. Tutto questo è stato un dono. E poi, come accade ormai a moltissime persone mi sono ritrovato all’improvviso senza un lavoro. Non è facile iniziare un nuovo capitolo, è venuta in soccorso quella sana follia che non ti fa più aver paura del vuoto davanti. Quel desiderio recondito e represso per molto tempo ha iniziato a farsi sempre più spazio tra i pensieri. Lavorare con i libri, lavorare per i libri. Incontrare gente nuova, conoscere autrici e autori, costruire una piccola comunità pensante intorno a un libro, è nato così il progetto di “Un panda sulla luna”. In principio come associazione culturale e in seguito con l’apertura di una libreria indipendente. Io e Vito Marinelli, il mio compagno, pur consci del rischio abbiamo dato corpo a quest’utopia, proprio come il nostro panda, creatura in via di estinzione, che fugge sulla luna per sentirsi al sicuro. Un po’ come quello che sta accadendo oggi, si legge sempre meno, ed è bello pensare che ci sia un luogo in cui le lettrici e i lettori possano sentirsi al sicuro. La nostra libreria è un piccolo satellite per chi non vuole uniformarsi alla massa.

Ci parli della libreria?

Una piccola libreria indipendente in una piccola città ha parecchie difficoltà. Spesso noto sguardi perplessi e sospettosi mentre si aggirano tra gli scaffali, effettivamente può apparire bizzarro avere in esposizione pochissimi titoli presenti in classifica. Ma le classifiche lasciano il tempo che trovano, ci sono tantissimi tesori da scoprire, basta soltanto lasciarsi un po’ andare e sfogliare con curiosità.

Manca in generale, non solo in libreria, la curiosità. Il desiderio di conoscere nuovi mondi, spostare di qualche centimetro il proprio sguardo. Però quando si riesce a trasmettere il messaggio è un traguardo bellissimo.

Siamo molto attivi sul territorio attraverso un’organizzazione capillare di appuntamenti d’autore. Cerchiamo di captare autrici e autori con una spiccata sensibilità, proponendo libri e tematiche che possano in qualche modo germogliare in un pensiero più ampio o lasciare un piccolo segno, per esempio abbiamo molto a cuore tematiche transfemministe e queer. 

I momenti vissuti con più spensieratezza però sono quelli vissuti con i gruppi di lettura. Leggere un libro e confrontarsi è sicuramente un’esperienza arricchente per tutti, ma la gioia più grande è quella di vedere persone molto diverse tra loro fare gruppo, fare squadra. 

Per noi non sono semplicemente clienti, sono amiche e amici, che continueremo a vedere e frequentare qualsiasi cosa accada.

Quali libri suggeriresti ai lettori del Randagio?

Quando ero ragazzo ero capace di leggere in piedi, nel pieno delirio di un autobus o di un treno stracolmo. Adesso vinco a mani basse per accidia, mi piace leggere sprofondato su un divano o su una poltrona. L’esperienza di lettura è sempre unica, ognuno deve farla seguendo le proprie inclinazioni e anche i propri gusti. Ma visto che siamo qui a “un panda sulla luna” suggerisco qualche titolo che qui non conosce spazio e tempo, sono sempreverdi.

Luci d’estate: ed è subito notte – IPERBOREA – di Jòn Kalman STEFANSSON un paese microscopico con 400 anime immerso nella campagna islandese più remota. La luce preponderante dell’estate che fa venir voglia di scoperchiare i tetti delle case e il buio dell’inverno, quello della notte eterna che accende sogni e speranze. Cosa possiamo avere in comune con la gente di questo posto? Pensavo nulla e invece ho imparato che nei posti piccoli la vita diventa più grande.

Ho paura torero – Marcos Y Marcos – di Pedro Lemebel. C’è poco da dire, è un capolavoro. Una storia d’amore impossibile ambientata in Cile durante la dittatura di Pinochet. Una fata (una donna transessuale) perde letteralmente la testa per un militante del Fronte Patriottico. Leggiadro, ipnotico, barocco, un’esplosione di colori e gioia, impossibile da dimenticare.

E infine chiudo con una scrittrice che amo immensamente, 

Natsuo Kirino – Neri Pozza – Ambos Mundos. Kirino racconta il lato oscuro del Giappone, nessun mandorlo in fiore, le sue pagine sono una stilettata. Racconti inquietanti, cinici, immorali, storie di donne che devono combattere ogni singolo giorno per rivendicare la propria esistenza.

Angela Notarnicola 

IL RANDAGIO RACCOMANDA: COMPRATE IN LIBRERIA!

“Alpe Colle” la libreria più alta d’Italia – intervista a Marco Tosi, di Amedeo Borzillo

Alpe Colle: la libreria più alta d’Italia che affascina per il progetto che sviluppa attorno ai libri: socialità, ospitalità, promozione del territorio.

Un avamposto di libri tra il Parco Nazionale della Val Grande e il Lago Maggiore. Un luogo dove scoprire in convivialità un mondo di libri.

Un Randagio montano si è fatto raccontare da Marco Tosi ( libraio che si occupa di libri usati, fuori catalogo e anche di libri antichi), anima di questa bellissima libreria, la storia di un’iniziativa che parte come progetto per creare e sviluppare il primo avamposto di libri in alpeggio in Italia. 

Sono nato e cresciuto sul lago Maggiore, e quando ho iniziato questo lavoro ero sempre via da Verbania: andavo a ritirare i libri in zona e poi andavo a fare i mercati lontano dal lago, a Milano, a Genova, a Torino, dove ho imparato il mestiere del libraio. Ma il fatto di dover sempre uscire dal territorio per lavorare per me rappresentava un limite, perché abitando in un posto molto bello a livello paesaggistico come il lago Maggiore e con tutto il suo entroterra, le sue montagne, il dover sempre andare in una grande città per lavorare la consideravo una sfida persa. Da qui la scintilla che ha dato il via al progetto: piano piano ho deciso di creare questo mercato del libro in montagna, dove la mia famiglia ha una casa dal 1933, e negli ultimi anni ho aperto il giardino di casa e creato questo mercato del libro a cielo aperto; una libreria a cielo aperto dove le persone possono arrivare e scoprire la magia dei libri usati e fuori catalogo. 

Stagione dopo stagione il progetto è cresciuto tanto che dall’anno scorso ho deciso di aprire tutti i weekend dalla primavera fino a Natale. In questo modo il libro diventa uno strumento per scoprire e promuovere il territorio, ma anche uno strumento di relazione umana, di ospitalità, per potersi conoscere, per poter creare consapevolezza del proprio territorio, dei ritmi di vita diversi. Insomma, il potersi prendere del tempo per sé per scoprire ciò che ci circonda.

La cosa molto bella che mi fa tanto piacere della libreria in montagna è che anche il pubblico è estremamente trasversale. Ogni weekend vengono a trovarci sia persone della zona che persone che vengono per scoprire le Alpi Lepontine dove è situata l’Alpe Colle. Un pubblico trasversale in termini di generazioni, dai ragazzi a famiglie con i bambini, su fino a over novanta. Infatti l’alpeggio si raggiunge in macchina ed è possibile per chiunque arrivare a trovarci e poi da qui partono tantissimi sentieri di tutte le tipologie per tutti i gusti, sia per chi vuol fare cose impegnative sia per chi vuole fare una passeggiata tranquilla vista lago. Abbiamo delle proposte di trekking durante tutta la stagione e, ripeto, sono passeggiate veramente stupende alla scoperta del territorio. L’altra cosa che ci tengo a sottolineare è che creo grande dinamicità sui libri che tengo in montagna: ogni settimana sono in giro a cercare titoli particolari da portare all’Alpe, che catalogo e che quindi metto in vendita. Il cuore centrale del progetto, quindi, è il libro, ma a corredo ho un angolo di prodotti tipici, per cui una persona può arrivare su da noi e assaggiare dei formaggi e dei salami nostrani, dei dolci preparati qua in zona, birre artigianali, vino piemontese, eccetera. La convivialità in montagna è importante e ho trovato un equilibrio tra queste due anime, quella dei libri e quella dei prodotti tipici. 

Alpe Colle è bellissima. I nostri lettori lo possono capire dalle foto che alleghiamo a questa intervista. Questa casa / giardino trasformata in libreria che storia ha?  

La casa fu costruita e acquistata dal mio bisnonno nel 1933 e fu sempre una casa di villeggiatura estiva. Nel giugno del 1944 fu rasa al suolo durante il rastrellamento nazifascista che colpì tutte le nostre montagne. Tutti gli alpeggi vennero distrutti e dati alle fiamme e anche la nostra casa fu distrutta. Fu poi ricostruita nel dopoguerra, nel 1951, da mio nonno. E quindi le radici della famiglia sono sicuramente in montagna, in questi luoghi tra le Alpi e il Lago Maggiore. L’idea di creare questo progetto è anche quella di lanciare un messaggio e cioè che i nostri territori possono essere recuperati. L’Alpe Colle era un alpeggio che negli ultimi decenni era lentamente stato abbandonato. Adesso sta tornando a vivere e questo è un segnale importante, creando lavoro, creando relazioni, creando anche consapevolezza della bellezza del nostro Paese. Infatti io spero anche che ci sia un effetto domino, e cioè che anche in tanti altri territori della provincia italiana si possa, seguendo le proprie passioni, con creatività, con professionalità, inventare nuovi percorsi lavorativi.

Prossime iniziative?

Marco Tosi

Questo mese di agosto sarà un mese ricco di novità. Questo weekend, per esempio, c’è la festa dei libri e del miele, in collaborazione con un amico che fa l’apicoltore da diversi anni che porterà i propri prodotti all’alpeggio. Sono molto contento anche di creare sinergie, perché creare network sul territorio con altre realtà è sempre fondamentale. Inoltre, per tutto il mese di agosto sarò aperto anche tutti i venerdì e la settimana di Ferragosto sarà aperto da mercoledì 14 fino a domenica 18. Creerò poi un momento particolare per la notte di San Lorenzo del 10, con la possibilità di venire a vedere le stelle all’Alpe in libreria… e tutta una serie di altri appuntamenti che si possono trovare sulle pagine Social della libreria Alpe Colle.

Amedeo Borzillo 

IL RANDAGIO RACCOMANDA: COMPRATE IN LIBRERIA!