Vi siete mai innamorati di un libro a prima vista? Non intendo quel sentimento che vi prende quando lo sfogliate, ma un amore puro per il layout di copertina, a prescindere dall’argomento: a me è capitato con i libri dell’editore Moscabianca. Quel formato un po’ sovradimensionato rispetto al solito, cartonatura rigida, immagini incredibilmente strane ed eleganti.
Ma non è solo l’apparenza ad intrigare, il contenuto è un vero scrigno di bellezza e curiosità: storie strane, pseudobiblia, bestiari e affini si squadernano davanti agli occhi del lettore, incantato e affascinato da tanta meraviglia.
La linea editoriale è sostanzialmente bipartita: da una parte libri “scientifici”; dall’altra opere che potremmo definire weird (fantasy e fantascienza in primo luogo), il tutto curato fin nel più minuscolo dettaglio, sicché il piacere profondo della vista si stempera e si compenetra in un piacere intellettuale sottile ma corposo.
Incuriosita da questa esperienza di lettura così particolare, ho provato a contattare la casa editrice. Mi ha risposto Diletta Crudeli, la responsabile editoriale, che mi ha concesso una breve intervista.
Intanto mi ha raccontato che in redazione lavorano tre persone che, oltre a occuparsi tutte della stampa, hanno compiti specifici: oltre a lei, infatti, ci sono anche Silvia La Posta, responsabile editoriale e Federica De Gregorio che si occupa in particolare di Social Media Marketing: un gruppo in rosa – rigorosamente sotto i trentacinque anni – e due collaboratori esterni che si occupano rispettivamente di editing e diritti stranieri: la magia è opera loro.
Ma entriamo nel vivo della chiacchierata.

Da quanto esiste la vostra casa editrice e perché questo nome che è tutto un programma?
Moscabianca è nata nel 2018, con l’intento di pubblicare libri strani e storie capaci di raccontare la realtà senza però farne del tutto parte. Ci piace la narrativa speculativa, insomma, declinata nei generi del fantasy, della fantascienza e del new weird. Moscabianca, come nome, indica proprio questo: qualcosa di particolare e inconsueto.
Qual è il concept che c’è dietro?
Pensiamo che la narrativa speculativa sia in grado di testimoniare e indicare con estrema chiarezza la realtà che ci circonda. Le tematiche che più ci stanno a cuore – antispecismo, femminismo, identità e crescita – sono elementi forti e parti integranti dei romanzi che pubblichiamo. E non solo i romanzi. Il nostro catalogo si concentra soprattutto sui libri illustrati, che siano bestiari, enciclopedie o romanzi ergodici accompagnati da illustrazioni. Abbiamo anche una collana di storie brevi illustrate, i Cuspidi, una collana Young Adult e infine la nostra nuova collana Fushigi. In quest’ultima autori e autrici ci raccontano in piccoli saggi pop come anime, manga e mangaka hanno plasmato il nostro immaginario.
Insomma, per noi tematiche e genere si uniscono sempre nel trovare storie capaci di lasciare qualcosa in chi legge, stimolandone ulteriormente immaginazione e riflessione.
I vostri libri sono molto particolari…
Con quale criterio scegliere i volumi da pubblicare?
Per quanto riguarda la narrativa italiana abbiamo un’email dedicata agli invii che è sempre aperta. Spesso tuttavia ci appoggiamo anche ad agenzie, cosa che accade più di frequente, soprattutto nel caso di romanzi esteri. In generale, per qualsiasi collana, facciamo noi stesse molto scouting.
Le storie che ci piacciono sono quelle che riescono a declinare in modo nuovo e inaspettato i generi da noi amati e che non hanno paura di “sporcarsi le mani” nel voler raccontare la realtà che ci circonda. Pubblichiamo le storie che noi stesse vorremmo leggere e che speriamo riescano a indicare nuove vie di sopravvivenza in questo mondo sempre più difficile da sostenere.
Quanti libri pubblicate in un anno?
In media facciamo uscire circa 12 titoli, cercando di equilibrare le varie collane. La nostra ultima pubblicazione, uscita il 24 ottobre, è “Bestiario dell’antropocene” (https://moscabiancaedizioni.it/prodotto/bestiario-dell-antropocene/).
Non vediamo l’ora di leggerlo! E, per chi fosse interessato agli altri titoli, una breve consultazione al loro sito, essenziale e ben disegnato, è d’uopo.
Un plauso a queste tre ragazze che hanno saputo creare qualcosa di nuovo e che lo portano avanti con entusiasmo, dimostrando che la cultura, non è qualcosa di vecchio e impolverato, quando non addirittura un po’ ammuffito, ma qualcosa di estremamente vivo e vitale che ci incanta e ci fa riflettere.
Silvia Lanzi

Silvia Lanzi: Ho conseguito la maturità magistrale, e mi sono laureata in materie letterarie presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano con tesi riguardante l’alto medioevo. Ho collaborato per anni con il settimanale “Nuovo Torrazzo” di Crema occupandomi della stesura articoli di vario genere (soprattutto critica letteraria e teatrale e cronaca di eventi quali vernissage et similia). Collaboro con il sito gionata.org in qualità di traduttrice dall’inglese e scrivendo articoli. Sono autrice di due libri: “Libera di volare” (Kimerik, 2006) e “Coincidenze” (Boopen, 2010). Lettrice onnivora – alterno saggi (psicologia, storia, filosofia e arte) e narrativa (soprattutto anglo-americana e scandinava).















