Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone: “Chi si ferma è perduto” (Sellerio), di Carlotta Lini

“Quando il crimine è una questione di naso” 

Nel borgo toscano in cui tutti sanno tutto di tutti – o credono di saperlo – c’è chi porta il mistero in cucina e chi, invece, lo trova nascosto fra le note di una melodia interrotta. Serena Martini è una donna qualunque. O meglio, lo sembrerebbe: casalinga, chimica, madre e moglie. Ma guai a sottovalutarla. Perché Serena, quando fiuta qualcosa che non torna, non si ferma. E soprattutto, non è perduta.

Nel romanzo firmato dalla vincente coppia Malvaldi-Bruzzone, ci immergiamo in una storia dal tono brillante e mai banale, un giallo che cammina sui tacchi della commedia e inciampa volutamente nel paradosso. Una lotta contro le stereotipie di genere, condita da un’ironia pungente e per niente sottile, che pone il lettore in un’immediata condizione di spensieratezza e leggiadria. Ma solo in apparenza.

Tutto comincia con un cadavere: il professor Caroselli, insegnante di musica in una scuola religiosa, viene trovato morto. Non è solo un caso da archiviare. C’è odore di veleno, e non solo in senso chimico. A fiutare il crimine è Serena, dotata di un olfatto straordinario e di un’ironia ancora più affilata. Accanto a lei, la sovrintendente Corinna, poliziotta concreta, altissima e con una pazienza vacillante. Per sua fortuna orgoglio e tenacia hanno sempre la meglio.

Insieme, le due danno vita a un’indagine che è anche un percorso nella quotidianità più farsesca del nostro paese: conventi schiacciati dai segreti, paesani impiccioni, vizi nascosti e una provincia che osserva, commenta, giudica.

La forza del romanzo sta nell’intreccio che diverte ma non distrugge la tensione, e in una scrittura che si affida al dialogo per definire il ritmo e i personaggi. C’è qualcosa di leggero, ma non superficiale. Di irriverente, ma non cinico.

“Chi si ferma è perduto” non è solo un giallo. È un invito a osservare più da vicino, a ridere anche quando si indaga sul serio, a prendere sul serio anche ciò che sembra ridicolo. Un libro che ci ricorda che l’intelligenza femminile – non urlata, non imposta, ma esercitata con metodo e intuito – può fare la differenza. Anche, e soprattutto, nelle pieghe della normalità. E in una realtà così fatiscente, la Dottoressa Serena Martini è la protagonista di cui non sapevamo di avere bisogno.

Carlotta Lini

Carlotta Lini è laureata in Lingue e Letterature Straniere e si occupa di contenuti editoriali, lettura professionale e comunicazione culturale. Dopo un’esperienza significativa nel mondo della moda e dell’imprenditoria creativa, si è dedicata alla scrittura e alla consulenza editoriale. Cura il blog I Need a Book – The Thrill of Literature, in cui approfondisce la letteratura classica e contemporanea attraverso recensioni, rubriche e interviste d’autore. Collabora con progetti editoriali e culturali, con uno sguardo attento alla parola e alla qualità dei contenuti. Per lei, leggere è una fortuna, non un semplice passatempo. È una ricchezza intima, personale, inalienabile. Un piccolo miracolo che possiamo compiere ogni giorno, sfogliando una pagina dopo l’altra, e scoprendo — ogni volta — che le parole sanno ancora sorprenderci. 

Appunti sul Maestro e Margherita pensando al Faust di Goethe, di Maurizia Maiano

Esco, anzi non so se ne sono uscita, da una full immersion ne “Il maestro e Margherita”. Ho provato le stesse sensazioni della lettura di Celine “Viaggio al termine della notte”, le stesse sensazioni di quando vedo un film di Tarantino o un cartone animato della nuova serie Walt Disney, inaugurata dalla famosa fiaba tratta dalle “Mille e una notte” Aladin, e i film di HarryPotter.

Diavoli e streghe, anime buone ed anime cattive, streghe che volano sulle scope lanciandosi dalle finestre, maghi orribili e dagli occhi infuocati che provano ogni tipo di sortilegio: realismo magico, funzione e simbolo di qualcosa per un riferimento al reale nella Russia confusa tra borghesia e comunismo degli anni di Stalin.

E’ una riflessione sul potere politico per dimostrare che mai nulla cambia e che si può governare in modo giusto solo conservandone una tale consapevolezza. “L’uomo nella sua tensione oscura è sempre cosciente della retta via” canteranno gli angeli quando Mefisto, nel Faust di Goethe, penserà di aver conquistato la sua anima. E’ una riflessione sull’arte e sugli artisti, sull’Arte in un regime non certo libertario ma anche sugli artisti che guardano spesso solo ai propri vantaggi economici e per i quali, spesso, l’Arte non è un fine ma un mezzo. Il tutto descritto quasi come in un cartoon: biglietti da 10 rubli che volano e che diventano carta straccia, il gatto Behemot che parla e che acquista un biglietto sul tram confondendo tutti e, così facendo, abbattendo i limiti tra razionale e irrazionale, il tutto in una Russia della rivoluzione realista e materialista.

La cosa più strana di questo libro è stata che pur avendolo avuto davanti agli occhi non pensavo che avesse come riferimento la Gretchen e il Mefisto di Goethe. Erano due figure che conoscevo e non era la Margarethe abbandonata da Faust ma una Gretchen che farà un patto col diavolo pur di riavere Faust. E’ lei che cerca di salvare l’opera del Maestro, “Ponzio Pilato”, dal critico Latunskij, una critica becera che non coglie il vero messaggio dell’opera perché si ferma alla superficie delle cose senza comprenderla nel profondo.

L’opera di Bulgakov è una polifonia a cui fa da sottofondo l’amore tra il Maestro e Margherita: “Fui colpito non tanto dalla sua bellezza, quanto dalla straordinaria, mai vista solitudine nei suoi occhi! Ubbidendo a quel richiamo giallo, anch’io svoltai nel vicolo e la seguii. Camminavamo in silenzio lungo il vicolo triste e storto, io da un lato, lei dall’altro. E si figuri che non c’era anima viva. Mi tormentavo perché mi sembrava che fosse necessario parlarle, e temevo che non sarei riuscito a pronunciare neppure una parola, e lei se ne sarebbe andata, e non l’avrei mai più rivista. E s’immagini, a un tratto fu lei a parlare: – Le piacciono i miei fiori? Mi ricordo chiaramente il suono della sua voce, alquanto bassa, ma con brusche variazioni di tono, e – è sciocco, lo so – parve che un’eco risuonasse nel vicolo e si ripercuotesse nel muro giallo e sporco. Passai in fretta sull’altro marciapiede e, avvicinandomi a lei, risposi:- No. Mi guardò sorpresa, e, di colpo, in modo del tutto inatteso, sentii che per tutta la vita avevo amato proprio quella donna! Che storia, eh? Lei dirà, naturalmente, che sono pazzo.” E’ andata proprio così, fu lei a parlare. Una storia bellissima e di un amore incondizionato che si staglia con irruenza e dolcezza nella Mosca di Stalin, nella Russia che aborre Dio e che nulla aveva capito di ciò che Jeshua predicava.

Maurizia Maiano

Maurizia Maiano: Sono nata nella seconda metà del secolo scorso e appartengo al Sud di questa bellissima Italia, ad una cittadina sul Golfo di Squillace, Catanzaro Lido. Ho frequentato una scuola cattolica e poi il Liceo Classico Galluppi che ha ospitato Luigi Settembrini, che aveva vinto la cattedra di eloquenza, fu poeta e scrittore, liberale e patriota. Ho studiato alla Sapienza di Roma Lingua e letteratura tedesca. Ho soggiornato per due anni in Austria dove abitavo tra Krems sul Danubio e Vienna, grazie a una borsa di studio del Ministero degli Esteri per lo svolgimento della mia tesi di laurea su Hermann Bahr e la fin de siècle a Vienna. Dopo la laurea ritorno in Calabria ed inizio ad insegnare nei licei linguistici, prima quello privato a Vibo Valentia e poi quelli statali. La Scuola è stato il mio luogo ideale, ho realizzato progetti Socrates, Comenius e partecipato ad Erasmus. Ho seguito nel 2023 il corso di Geopolitica della scuola di Limes diretta da Lucio Caracciolo. Leggo e, se mi sento ispirata e il libro mi parla, cerco di raccogliere i miei pensieri e raccontarli.

Il Maestro e Margherita di Michail Bulgakov – Maestro Missile traduce Ted-Ed

Conosci il classico russo “Il Maestro e Margherita”? Una miscela tra il genere di satira politica ed il misticismo occulto con una visita del Diavolo…. Si, il Diavolo è arrivato in città. Ma non preoccuparti: tutto ciò che vuole fare è mettere in scena uno spettacolo di magia… Questa assurda premessa costituisce la trama centrale del capolavoro di Mikhail Bulgakov, “Il Maestro e Margherita”. La sua miscela di satira politica, narrativa storica e misticismo occulto si è guadagnata la definizione di uno dei più strani e grandi romanzi del XX secolo.

Massimo Villani, in arte Maestro Missile, opera da svariati anni nel campo dei Videosaggi sul Cinema e sull’Arte.

Ted Ed è una piattaforma che consente ai docenti di creare lezioni interattive a partire da un video, aggiungendo quiz, domande e argomenti di discussione; fa parte della “famiglia” più ampia di risorse dell’omonima organizzazione no profit, che ha come scopo quello di diffondere idee e cultura in ogni ambito attraverso discussione e conferenze.

Maestro Missile qui traduce la lezione relativa a Il Maestro e Margherita di Michail Bulgakov.

Buona visione!