Vita e opere di un genio. La biografia di Balzac di Francesco Fiorentino
Solo Balzac. Un nome basta a intitolare uno studio tra biografia e analisi letteraria, la vita di un grande scrittore che si fa tra metamorfosi di dolore e passione, determinazione e disciplina. Edito per Laterza, il nuovo libro di Francesco Fiorentino, francesista, professore emerito dell’Università degli Studi di Bari e romanziere è la storia di uno dei più grandi scrittori di tutti i tempi, come fu riconosciuto da Victor Hugo nel discorso pronunciato alla sua morte: «Il nome di Balzac si mescolerà alla traccia luminosa che la nostra epoca lascerà nell’avvenire».

In uno stile sobrio, l’autore riempie le pagine raffinate di questa biografia in cui lo studioso dialoga con l’amante appassionato senza mai abbandonarsi a virtuosismi patetici o digressioni erudite. Non si diventa Balzac senza aver fallito innumerevoli volte, ma anche senza che ci si sia rialzati altrettante volte; per diventare Balzac non basta un semplice desiderio di affermazione, occorre fare della scrittura una ragione di vita; occorre avere una visione più ampia e profonda della vita. Nella lettera riportata da Fiorentino la fame d’amore materno mai saziata emerge con durezza: «La freddezza delle sue maniere frenò lo slancio delle mie tenerezze. […] cercai di commuoverla con l’eloquenza di un’arringa affamata d’amore, i cui accenti avrebbero scosso una matrigna. Mia madre mi rispose che stavo recitando una commedia». Figlio rifiutato dall’amore materno, Balzac sarà sempre debitore, prima d’affetto e riconoscimento, poi di denaro. Non solo deve vivere della sua penna, ma dimostrare ai genitori e soprattutto a sé stesso di esserne capace: non resta che diventare un genio. Lo sguardo acuminato che indaga e penetra ogni piega dell’umano e del tessuto sociale attraversa la realtà di cui nulla rimane ai margini: tutto può essere raccontato in uno stile serio,quanto è sublime e quanto è più basso e degradato, come sostiene Auerbach. Ne La Comédie humaine c’è spazio per tutti e per tutto: compromessi, amore, passione, successo, fallimento, perdita, giovani che cercano un posto nel mondo, ultimi e primi amori di donne, volgarità della provincia, insondabilità di Parigi, il dramma di una paternità ferita. In questa preziosa opera monumentale dove gli incontri orientano e determinano le scelte e i destini deipersonaggi, le vite dei protagonisti si estendono ed evolvono di romanzo in romanzo, facendo ciascuno ritorno nella storia dell’altro e saziando la curiosità del lettore. Il costante debito di Balzac diventa credito per chi attraversa la Comédie e ne riceve storie, contraddizioni, riflessioni profonde, inviti a mettersi in gioco, a ripensare a sé stessi e al proprio posto nel mondo.
Non solo vita, non solo opere. La scelta di Fiorentino di tessere questi elementi è ben riuscita. Nutrito da curiosità e aneddoti, il libro ha le preziose fondamenta di uno studio scientifico e l’ardore di una passione che guida il suo autore da molti anni. Quello fra Fiorentino e Balzac è un incontro felice, come quello tra Fiorentino e Francesco Orlando, suo maestro, al quale la biografia è dedicata. Numerosi sono anche gli incontri riportati nel testo:quelli letterari con Baudelaire, Manzoni, Flaubert, Hugo o quelli con le figure amanti femminili che hanno avuto un ruolo fondamentale nella vita dello scrittore, da Mme de Berny a Mme Hanska, il primo e l’ultimo amore. Sono gli incontri a essere decisivi nella vita delle persone, come Fiorentino racconta in un’intervista. Riportando la cronaca dei funerali di Balzac,l’autore racconta che il Primo Ministro, rivolgendosi a Victor Hugo, chiese se si trattasse di un uomo notevole: «No, è un genio!» rispose lo scrittore. E un genio lo era davvero…
Fulvia Palmentura

Francesco Fiorentino, napoletano, ha studiato alla Federico II con Francesco Orlando. Dopo Venezia, ha insegnato letteratura francese all’Università di Bari, dove è professore emerito. Tra i suoi saggi pubblicati in Italia e in Francia, si segnalano le monografie su Balzac (Laterza), su Molière (Einaudi) e sul teatro del Seicento (Laterza). Ha curato l’edizione italiana del teatro di Molière (Bompiani). Per Marsilio ha diretto la collana di classici francesi «I fiori blu», e, insieme a Carlo Mastelloni, ha pubblicato due romanzi polizieschi: Il filo del male e Il sintomo. Sempre per Marsilio, sono apparsi i romanzi “Futilità” nel 2021 e “Cinque giorni fra trent’anni” nel 2023.

Fulvia Palmentura ha studiato Lettere e poi Scienze dello spettacolo presso l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro. Attualmente frequenta il Corso di Dottorato in Lettere, Lingue e Arti a Bari, e ha lavorato a un progetto di ricerca dal titolo “Il romanzo di formazione francese al femminile tra XIX e XX secolo”.




