Ottobre: il mese di Calvino al Randagio, di Gigi Agnano

“Improvvisamente ha guardato negli occhi i suoi lettori e ha detto con voce chiara e netta: cercate pure dentro di me, non troverete nulla.” (Ernesto Ferrero, Italo, Einaudi, 2023)

Il 15 ottobre rappresenta per noi de Il Randagio una data dal duplice valore simbolico: non solo celebriamo il secondo anniversario della nostra rivista, ma rendiamo anche omaggio a uno dei più grandi autori italiani del Novecento, Italo Calvino, nato proprio il 15 ottobre del 1923. Per questo, nella prima metà del mese, lo spazio che Il Randagio cerca faticosamente di ritagliarsi tra i Social sarà interamente dedicato a Calvino. Dal 1° al 15 proporremo una serie di articoli, disponibili anche sul nostro sito, per invitare a rileggere la sua opera e approfondire qualcuna delle tematiche che lo hanno consacrato come pilastro imprescindibile della letteratura contemporanea.

Ancora oggi ci chiediamo perché, due anni fa, decidemmo di far coincidere la nascita della nostra rivista con quella di Calvino, e la risposta ha certamente a che fare con l’ammirazione, con il fascino, la simpatia, la profondità, l’ironia, l’eleganza che per noi questo autore rappresenta. Ma è soprattutto un aspetto “caratteriale” a farcelo sentire vicino in modo speciale, come accade solo a pochi grandi classici. È un paradosso: in un panorama letterario contemporaneo dominato dall’autofiction, dal racconto confidenziale e dalla narrazione intima, noi avvertiamo quasi d’istinto una più profonda confidenza con “lo scrittore invisibile”, l’autore che si mostra poco, il timido, lo schivo. Quell’autore che, come ricordava Citati, «non sapevi mai su quale ramo dell’immenso albero della vita facesse il proprio nido», lo “scoiattolo con la penna” che balbetta di una “balbuzie interiore”, lontano da ogni compiacimento narcisistico e quasi mai protagonista diretto dei propri racconti. Scriveva di lui Pasolini in un poemetto del 1960 “ la sua semplicità / non grigia, la sua misura non tediosa, / la sua chiarezza non presuntuosa. / Il suo splendido amore per il mondo / lievitato e contorto della favola”.

Calvino è il Randagio letterario per antonomasia. Con le sue sperimentazioni narrative, i continui “cambi di rotta”, le variazioni di stile e voce, permette a noi lettori randagi di vagabondare tra mondi e generi diversi senza mai perdere il piacere di leggere: dal realismo del “Sentiero dei nidi di ragno” al meraviglioso fantastico della trilogia “I nostri antenati“, fino a “Se una notte d’inverno un viaggiatore”, dove dieci incipit di romanzi, tra loro diversissimi per genere (romanzo d’ambiente, psicologico, poliziesco, erotico ecc.), per tradizioni narrative (americana, latino-americana, russa…) e per fonti d’ispirazione (Borges, naturalmente, ma anche Juan Rulfo, Onetti, Nabokov, D.H. Lawrence, Tanizaki, Kawabata, Joseph Roth, Thomas Bernhard, Graham Greene, Landolfi) si intrecciano in una sfavillante fantasmagoria letteraria.

Calvino ci affascina perché, quando pensi di averlo compreso, ti depista; quando credi di averlo riconosciuto, finge di essere un altro; se t’illudi di averne individuato le tracce, le confonde o le cancella. Questo suo essere sfuggente lo ha pure teorizzato: nella fondamentale prefazione all’edizione del 1964 del Sentiero, scrive: «Quando cominciai a scrivere storie in cui non entravo io, tutto prese a funzionare: il linguaggio, il ritmo, il taglio erano esatti, funzionali; più lo facevo oggettivo, anonimo, più il racconto mi dava soddisfazione». E ancora, in Se una notte d’inverno un viaggiatore, Flannery, uno degli autori degli incipit, esprime il desiderio di cancellare se stesso «e trovare per ogni libro un altro io, un’altra voce, un altro nome, rinascere».

Calvino si definiva uno “scrittore invisibile”, un osservatore defilato la cui presenza emerge appena nei mondi fantastici e nei personaggi simbolici o metaforici nati dalla sua straordinaria immaginazione.

Con gli articoli che proporremo nei prossimi giorni, Il Randagio intende entrare con la consueta modestia, in punta di piedi e – come si usava un tempo – «con le pattine», in alcuni tra i mille frammenti di quei mondi, di quei personaggi, nelle molteplici “invisibilità” calviniane. Ci piacerebbe che questo ottobre non fosse soltanto un compleanno, ma una vera esperienza di conoscenza, riscoperta e rilettura di un autore capace di insegnarci a guardare la realtà da angolazioni inattese.

Per noi, ottobre è il mese di Calvino: lui gioca a nascondino, e noi lo andiamo a cercare.

Gigi Agnano

Napoletano, classe ’60, è l’ideatore e uno dei fondatori de “Il Randagio – Rivista letteraria“, nato il 15 ottobre 2023, anniversario della nascita di Italo Calvino.