Italo Calvino: “Se una notte d’inverno un viaggiatore”, di Silvia Lanzi

Ho conosciuto Calvino, come molti, sui banchi di scuola: ho amato particolarmente Marcovaldo e le sue tenere e tragicomiche avventure.
L’ho ritrovato, scrittore per adulti quando, qualche tempo fa, ho letto, su consiglio di mia moglie, “Se una notte d’inverno un viaggiatore”. Ed è stato subito amore. Il libro è qualcosa di strepitoso, un incrocio tra matrioska e labirinto: storie dentro storie dentro storie. Racconti divergenti che si intrecciano come il filo di un gomitolo di lana. Iniziano. Si interrompono e si inseguono. Quando ne inizi una ti prende forte e vorresti sapere come finisce. Ma inevitabilmente viene interrotta da un’altra – e con quella nuova succede lo stesso e via così fino all’ultima pagina.


A volte si tratta di storie volutamente assurde o quantomeno improbabili e grottesche, ognuna scritta con uno stile diverso, unico, che intrigano e spiazzano e nelle quali sono nascoste suggestioni e rimandi a diversi altri autori. Calvino dissemina ogni storia di riferimenti apparentemente fantasiosi che sembrano creati ad hoc – gruppi etnico/linguistici dai nomi buffi e poco probabili, opere che sembrano pseudobiblia – che però, in effetti, sono reali.
Segno senz’altro della grande erudizione dell’autore ma messi lì con una tale naturalezza, che sembrano parole e concetti di uso quotidiano, talmente banali da non dovercisi neanche soffermare.
Il Calvino del “Viaggiatore” è sublime e frustrante.
Sublime perché è scritto in maniera pressoché perfetta. L’autore infatti, ammicca al lettore, lo coinvolge fattivamente, direi che lo costringe ad amare l’intrecciarsi delle storie che scrive; frustrante perché, alla fine, la storia che dà il titolo al libro non compare nemmeno.
E a me è venuta voglia di scriverla come una sorta di appendice-omaggio quasi un’esigenza fisica. Chissà che qualcuno non l’abbia già fatto.

Silvia Lanzi

Silvia Lanzi: Ho conseguito la maturità magistrale, e mi sono laureata in materie letterarie presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano con tesi riguardante l’alto medioevo. Ho collaborato per anni con il settimanale “Nuovo Torrazzo” di Crema occupandomi della stesura articoli di vario genere (soprattutto critica letteraria e teatrale e cronaca di eventi quali vernissage et similia). Collaboro con il sito gionata.org in qualità di traduttrice dall’inglese e scrivendo articoli. Sono autrice di due libri: “Libera di volare” (Kimerik, 2006) e “Coincidenze” (Boopen, 2010). Lettrice onnivora – alterno saggi (psicologia, storia, filosofia e arte) e narrativa (soprattutto anglo-americana e scandinava).

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