Edmund White: “L’umile amante” (Playground, trad. Martino Adani), di Gabriele Torchetti

“Pensiero stupendo nasce un poco strisciando, si potrebbe trattare di un bisogno d’amore, meglio non dire”, quando ho chiuso l’ultima pagina de ‘L’umile amante’ ho avvertito il desiderio irrefrenabile di ascoltare ‘Pensiero stupendo’, celebre canzone di Patty Pravo.

Perché l’ultimo bellissimo romanzo di Edmund White, tradotto in italiano da Martino Adani, ha molto a che fare con questi versi, con una domanda implicita spontanea: qual è la linea di demarcazione tra bisogno d’amore e desiderio?

 

Aldwych West è un milionario sulla soglia degli ottant’anni, separato dalla moglie, e da sempre gay. Una vita abitudinaria, scandita dai ritmi parvenu dell’alta borghesia di Manhattan. L’apatia si interrompe quando per caso vede in scena August Dupond, un giovane e bellissimo ballerino franco-canadese, solista del New York City Ballet, interprete delle storiche coreografie di Balanchine.

Quel ragazzo dev’essere suo a qualsiasi costo e pur di conquistarlo Aldwych è disposto a mettere in repentaglio il suo cospicuo patrimonio. Escogita un progetto impossibile che ha l’obiettivo di soddisfare i sogni di gloria del giovane danzatore.

Tra i due ha inizio un legame indefinibile, una storia vertiginosa e ambigua, sospesa tra desiderio carnale e ammirazione spirituale.

Quello che per Aldwych sembra a prima vista un piano ‘sentimentale’ infallibile ha uno scoglio davanti a sé, la moglie di suo nipote. Nonostante i suoi sessant’anni, Ernestine è una donna cinica e sadica (in tutti i sensi, soprattutto nel sesso), anche lei a sua volta  vede in August Dupond un frutto proibito da addentare, masticare e sputare, è disposta a tutto per averlo come amante e accompagnatore. 

Un triangolo sentimentale inedito e scandaloso, che esplora le diverse sfumature dell’odio e dell’amore, del desiderio sessuale (anche quello della terza età) e del vuoto incolmabile insito nel genere umano. 

Una galleria impietosa di miserie umane e ossessioni, di ascese improvvise e cadute repentine. Cacciatori e vittime sacrificali mischiano le carte in tavola in questa incredibile commedia tragica  – con un colpo di scena finale debordante – che smaschera le ipocrisie perbeniste degli Stati Uniti. 

Una scrittura affilata e raffinata che non concede un attimo di tregua.  Non abbiate paura, mettete in gioco la vostra curiosità, questo libro è una delizia, per lettrici e lettori con voglia di sperimentare generi letterari non convenzionali e poco battuti dall’odierno tamtam promozionale editoriale.

Menzione d’onore per Playground Libri, che dal 2004 a oggi continua a fare della sperimentazione la sua cifra stilistica. 

E’ strano come la bellezza, la giovinezza e le dimensioni del cazzo abbiano la meglio sul denaro, la cultura, la gentilezza, e tutte le altre virtù, anche se nessuno è disposto ad ammetterlo. Fingiamo che ci piacciano le persone civili e buone, ma il nostro termometro misura solo il calore fisico.

Gabriele Torchetti

Gabriele Torchetti: gattaro per vocazione e libraio per caso. Appassionato di cinema, musica e teatro, divoratore seriale di libri e grande bevitore di Spritz. Vive a Terlizzi (BA) e gestisce insieme al suo compagno l’associazione culturale libreria indipendente ‘Un panda sulla luna‘.

Libreria “Un panda sulla luna” – intervista a Gabriele Torchetti, di Angela Notarnicola

In questa intervista il Randagio incontra Gabriele Torchetti, uno dei due librai – l’altro è l’ex giornalista RAI Vito Marinelli – della libreria indipendente “Un Panda sulla Luna” di Terlizzi, un punto di riferimento per gli amanti della lettura e della cultura nella cittadina pugliese in provincia di Bari. Ci racconta la passione, le sfide e le soddisfazioni di operare in un contesto difficile, sempre più dominato dalle grandi catene e dal digitale. Attraverso il suo racconto, pensiamo si avverta una passione autentica nel promuovere la lettura come esperienza intima e comunitaria, nel creare un rapporto con i lettori e offrire uno spazio accogliente dove le storie prendono vita.

Perché e come sei diventato libraio?

Ho lavorato tanti anni nel terzo settore, nello specifico con disabili con ritardo mentale. Da loro ho imparato molto, riuscire a farsi comprendere con poche e semplici parole, senza filtri, senza schemi. Ho imparato a comunicare con uno sguardo, con un gesto. Tutto questo è stato un dono. E poi, come accade ormai a moltissime persone mi sono ritrovato all’improvviso senza un lavoro. Non è facile iniziare un nuovo capitolo, è venuta in soccorso quella sana follia che non ti fa più aver paura del vuoto davanti. Quel desiderio recondito e represso per molto tempo ha iniziato a farsi sempre più spazio tra i pensieri. Lavorare con i libri, lavorare per i libri. Incontrare gente nuova, conoscere autrici e autori, costruire una piccola comunità pensante intorno a un libro, è nato così il progetto di “Un panda sulla luna”. In principio come associazione culturale e in seguito con l’apertura di una libreria indipendente. Io e Vito Marinelli, il mio compagno, pur consci del rischio abbiamo dato corpo a quest’utopia, proprio come il nostro panda, creatura in via di estinzione, che fugge sulla luna per sentirsi al sicuro. Un po’ come quello che sta accadendo oggi, si legge sempre meno, ed è bello pensare che ci sia un luogo in cui le lettrici e i lettori possano sentirsi al sicuro. La nostra libreria è un piccolo satellite per chi non vuole uniformarsi alla massa.

Ci parli della libreria?

Una piccola libreria indipendente in una piccola città ha parecchie difficoltà. Spesso noto sguardi perplessi e sospettosi mentre si aggirano tra gli scaffali, effettivamente può apparire bizzarro avere in esposizione pochissimi titoli presenti in classifica. Ma le classifiche lasciano il tempo che trovano, ci sono tantissimi tesori da scoprire, basta soltanto lasciarsi un po’ andare e sfogliare con curiosità.

Manca in generale, non solo in libreria, la curiosità. Il desiderio di conoscere nuovi mondi, spostare di qualche centimetro il proprio sguardo. Però quando si riesce a trasmettere il messaggio è un traguardo bellissimo.

Siamo molto attivi sul territorio attraverso un’organizzazione capillare di appuntamenti d’autore. Cerchiamo di captare autrici e autori con una spiccata sensibilità, proponendo libri e tematiche che possano in qualche modo germogliare in un pensiero più ampio o lasciare un piccolo segno, per esempio abbiamo molto a cuore tematiche transfemministe e queer. 

I momenti vissuti con più spensieratezza però sono quelli vissuti con i gruppi di lettura. Leggere un libro e confrontarsi è sicuramente un’esperienza arricchente per tutti, ma la gioia più grande è quella di vedere persone molto diverse tra loro fare gruppo, fare squadra. 

Per noi non sono semplicemente clienti, sono amiche e amici, che continueremo a vedere e frequentare qualsiasi cosa accada.

Quali libri suggeriresti ai lettori del Randagio?

Quando ero ragazzo ero capace di leggere in piedi, nel pieno delirio di un autobus o di un treno stracolmo. Adesso vinco a mani basse per accidia, mi piace leggere sprofondato su un divano o su una poltrona. L’esperienza di lettura è sempre unica, ognuno deve farla seguendo le proprie inclinazioni e anche i propri gusti. Ma visto che siamo qui a “un panda sulla luna” suggerisco qualche titolo che qui non conosce spazio e tempo, sono sempreverdi.

Luci d’estate: ed è subito notte – IPERBOREA – di Jòn Kalman STEFANSSON un paese microscopico con 400 anime immerso nella campagna islandese più remota. La luce preponderante dell’estate che fa venir voglia di scoperchiare i tetti delle case e il buio dell’inverno, quello della notte eterna che accende sogni e speranze. Cosa possiamo avere in comune con la gente di questo posto? Pensavo nulla e invece ho imparato che nei posti piccoli la vita diventa più grande.

Ho paura torero – Marcos Y Marcos – di Pedro Lemebel. C’è poco da dire, è un capolavoro. Una storia d’amore impossibile ambientata in Cile durante la dittatura di Pinochet. Una fata (una donna transessuale) perde letteralmente la testa per un militante del Fronte Patriottico. Leggiadro, ipnotico, barocco, un’esplosione di colori e gioia, impossibile da dimenticare.

E infine chiudo con una scrittrice che amo immensamente, 

Natsuo Kirino – Neri Pozza – Ambos Mundos. Kirino racconta il lato oscuro del Giappone, nessun mandorlo in fiore, le sue pagine sono una stilettata. Racconti inquietanti, cinici, immorali, storie di donne che devono combattere ogni singolo giorno per rivendicare la propria esistenza.

Angela Notarnicola 

IL RANDAGIO RACCOMANDA: COMPRATE IN LIBRERIA!