Edurne Portela: “Maddi oltre il confine” (Voland, trad. di Giulia Di Filippo, 2025), di Silvia Lanzi

Il nuovo libro di Edurne Portela “Maddi oltre il confine” inizia come un monologo, anzi come una lunga preghiera a Dio, in cui la protagonista racconta di sé.

Una pennellata dopo l’altra, questo dialogo interiore ci restituisce Maddi, piano piano, e così il lettore si trova nel cuore della sua vicenda quasi senza accorgersene.

Credo che sia questo uno dei punti forti del libro: una narrazione che non soverchia, ma porta quasi per mano chi si accosta a questa storia che parla di una donna straordinaria che si dà da fare come corriere: in tempo di guerra – siamo negli anni ’40 del secolo scorso – inizia a contrabbandare beni voluttuari al di là del confine – in Spagna, per integrare i guadagni di un’attività non sempre florida. La sua vicinanza alla Resistenza, che all’inizio non la segna più di tanto, con il prosieguo della vicenda, complice anche la requisizione del suo hotel da parte dei nazisti, diventa la sua ragione di vita, e da tiepida simpatizzante ne diventa un membro molto attivo.

Maddi è una donna forte, insolita per quei tempi: divorziata, manda avanti un albergo con un socio molto più anziano di lei e, per sbarcare il lunario nei momenti di poco afflusso turistico si dedica ad un commercio non proprio legale. Molto religiosa, non manca mai alla messa domenicale dove viene regolarmente umiliata non potendo accostarsi all’eucarestia.

Insieme a lei ci sono tanti altri protagonisti che influenzeranno grandemente la sua vita: un figlio non esattamente suo, l’anziano socio (poi marito), varie figure della Resistenza da cui si farà coinvolgere un po’ alla volta (uno tra tutti il pizzicagnolo del suo paese), la nipote che la seguirà nella sua avventura, un sacerdote un po’ particolare…

Il racconto di Maddi, a cui la Portela dà un particolarissimo accento spesso drammatico ma anche ironico e forte, nasce da un incontro fortuito dell’autrice con un archivio storico dove è documentata, in modo spesso frammentario e contraddittorio, la vita di María Josefa Sansberro, nata a Oiartzun (una cittadina dei Paesi Baschi spagnoli) nel 1895 e che negli anni ’30 gestiva un albergo molto popolare ai piedi del monte Larrún, al confine tra Spagna e Francia.

È proprio per colmare alcune lacune e risolvere contraddizioni che la Portela ha iniziato ad inventare. Non ad inventare tout court, ma ad immergersi nel personaggio di Maddi per farne emergere tutta la complessità. E a compulsare decine se non centinaia di testi, tra cui studi, memoir, saggi, volumi, lettere e diari per dare spessore agli altri personaggi, ai luoghi e agli ambienti in cui si svolge la vicenda. Non contenta delle letture fatte, la Portela ha parlato a lungo con chi Maddi l’ha conosciuta e con figli e nipoti di chi, purtroppo, è morto nel frattempo.

Ne risulta un romanzo corale, in cui la fantasia e la verosimiglianza hanno riempito in modo superbo gli interstizi lacunosi e privi di documentazione. 

Una denuncia contro la barbarie dell’uomo, un memoir antifascista perché, afferma l’autrice, non è possibile non schierarsi.

Maddi diventa così la portavoce di tutti quegli individui, uomini e donne, che hanno concretamente fatto qualcosa contro l’atrocità nazista e di cui si sono perse tracce e nomi.

La storia di Maddi diventa una parabola e uno sprone per non dimenticare.

Edurne Portela ci accompagna in un luogo lontano, sia nello spazio che nel tempo, per farci conoscere una donna concreta, forte e testarda, una donna vera, che con le sue luci e ombre ci fa rivivere in modo privilegiato, uno dei periodi più bui della nostra storia recente.

Silvia Lanzi*

Edurne Portela presenterà “Maddi oltre il confine” a Napoli, alla libreria Luce di Lorenzo Marone giovedì 4 dicembre alle 18.30; e a Roma, alla Nuvola Centro Congressi dell’EUR (Sala Antares), il 6 dicembre alle 14,30 nell’ambito di “Più Libri Più Liberi”.

*Silvia Lanzi: Ho conseguito la maturità magistrale, e mi sono laureata in materie letterarie presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano con tesi riguardante l’alto medioevo. Ho collaborato per anni con il settimanale “Nuovo Torrazzo” di Crema occupandomi della stesura articoli di vario genere (soprattutto critica letteraria e teatrale e cronaca di eventi quali vernissage et similia). Collaboro con il sito gionata.org in qualità di traduttrice dall’inglese e scrivendo articoli. Sono autrice di due libri: “Libera di volare” (Kimerik, 2006) e “Coincidenze” (Boopen, 2010). Lettrice onnivora – alterno saggi (psicologia, storia, filosofia e arte) e narrativa (soprattutto anglo-americana e scandinava).