Gianni Rodari: un manuale per inventare favole per genitori e nonni di scarsa fantasia, di Gigi Agnano

Oggi, 23 ottobre, Gianni Rodari avrebbe compiuto 104 anni. Quel giorno non c’ero. A dire il vero, non c’era neanche mio padre, che sarebbe nato quasi tre anni dopo e che mi avrebbe suggerito di leggerlo. Però ho l’età per ricordarmi di quando Rodari è morto, nella primavera del 1980, e del titolo del Paese Sera: “Abbiamo perso l’amico poeta”. L’articolo era firmato da Mario Lodi, che con Rodari si scambiava infiniti attestati di stima. Anche Lodi era maestro elementare e scrittore. In quella commemorazione, scriveva: “Penso soprattutto ai bambini di scuola che perdono un poeta e uno scrittore che li aveva capiti nel profondo, perché aveva conservato intatta, in un mondo che queste cose distrugge, la fantasia propria dei bambini.

Sempre su Paese Sera, per il quale Rodari scrisse dal ’58 al ’68, nel 1962 uscì in due puntate il “Manuale per inventare favole”, indirizzato a nonni e genitori “di scarsa fantasia”.

Il primo dei metodi suggeriti era quello del “duello di parole”, che sarebbe poi diventato il celebre “binomio fantastico”: “si gettino due parole l’una contro l’altra e si osservino le varie combinazioni”.

Il secondo metodo era quello del “sasso nello stagno”, che consiste nel lanciare una parola e osservare le reazioni, come un sasso che crea cerchi nell’immobilità solo apparente della fantasia.

Il terzo metodo era l’“insalata di favole”, che “consiste nel combinare i personaggi di favole diverse per crearne di nuove, dove l’intreccio nasce dallo scontro delle caratteristiche dei vari personaggi”.

Infine, c’era il metodo del “cosa succederebbe se…”, una tecnica che apre la strada all’immaginazione e alla narrazione creativa.

Ad esempio, Rodari scriveva:

Che cosa succederebbe se la Sicilia cominciasse a navigare? Una mattina, gli abitanti di Messina, al risveglio, si accorgono che Reggio Calabria, dall’altra parte dello Stretto, si è allontanata di parecchie miglia. La Sicilia ha salpato le ancore, ha spiegato le vele al vento e naviga in direzione di Gibilterra. Allarme geografico-internazionale! Episodio marginale di un ‘ferry boat’ che insegue la Sicilia attraverso il Mediterraneo. Passerà da Gibilterra? Non passerà? E così via.

E ancora:

“Che cosa succederebbe se la Sicilia volasse? O se perdesse tutti i bottoni?” Questo ultimo spunto nasce dall’accostamento casuale tra il soggetto e una domanda presa da un libro. Apparentemente incoerente, ma una facile riduzione al concreto permette di raccontare la storia del giorno in cui, per un magico segnale, tutti i bottoni di tutti i vestiti in Sicilia abbandonarono il loro posto di lavoro. Altri esempi? Che cosa succederebbe se un coccodrillo bussasse alla vostra porta chiedendovi un po’ di rosmarino? O se il vostro ascensore precipitasse al centro della Terra o schizzasse fin sulla Luna? E così via.”

In quei due articoli del ’62 ci sono molti temi poi sviluppati nella Grammatica della fantasia, pubblicata nel ’73 da Einaudi, l’unico saggio di Rodari tra le sue molte opere narrative. In questo saggio, lo scrittore esplora i meccanismi che determinano i processi creativi. A me piace ricordare in particolare il brano sull’errore creativo, quell’errore che genera originalità e diventa un’opportunità d’innovazione.

Rodari scrive:

Da un lapsus può nascere una storia, non è una novità. Se, battendo a macchina un articolo, scrivo ‘Lamponia’ invece di ‘Lapponia’, ecco scoperto un nuovo paese profumato e boschereccio: sarebbe un peccato espellerlo dalle mappe del possibile con una gomma; meglio esplorarlo, da turisti della fantasia. Se un bambino scrive nel suo quaderno ‘l’ago di Garda’, ho la scelta tra correggere l’errore con un segnaccio rosso o blu, o seguire l’ardito suggerimento e scrivere la storia e la geografia di questo ‘ago’ importantissimo, segnato anche nella carta d’Italia. La Luna si specchierà sulla punta o nella cruna? Si pungerà il naso?…”

L’errore creativo ci invita ad accogliere con curiosità l’incertezza e l’imprevisto. Ci ricorda che l’imperfezione, in molti casi, non solo nell’arte, può rappresentare una via verso la scoperta e il cambiamento. Rodari conclude dicendo che, se un tempo reggeva il proverbio “sbagliando s’impara”, oggi bisognerebbe dire “sbagliando s’inventa”. E noi Randagi gli siamo grati anche per questo. 

Gigi Agnano

Diego e Margherita intervistano il Signor Lombrico, di Cinzia Milite

Ciao bambini e bambine!

Ci chiamiamo Diego e Margherita e siamo dei super amanti degli animali. Un pomeriggio, mentre curiosavamo tra gli scaffali della biblioteca in cerca di libri sulla fauna terrestre è successa una cosa pazzesca: un tipo piuttosto bizzarro sentendoci esprimere il desiderio di fare quattro chiacchiere con gli animali, si è presentato dicendo:

“Sono il professor Cosmo Mundis e posso aiutarvi: di recente ho inventato il “Versoconver”. Si tratta di un computer in grado di convertire i versi degli animali in parole comprensibili dagli umani. Basta scegliere con quale animale parlare cliccando nel database. Al cospetto dell’animale scelto occorre accendere il microfono ed è fatta: i versi di qualunque animale non saranno più un mistero!“

Ci ha spiegato poi, che gli animali comprendono le parole degli umani da sempre. Il professor Mundis ci sembrava un tipo con qualche rotella fuori posto, ma alla fine abbiamo voluto sperimentare quell’incredibile invenzione e…non ci crederete: funziona!

Vi raccontiamo l’intervista al Signor Lombrico!

Margherita: “Oh, finalmente ha smesso di piovere, Diego! Ora possiamo uscire a giocare.”

Diego: “Sì, guarda, il sole sta spuntando tra le nuvole e si vede anche l’arcobaleno.”

Margherita: “Diego, guarda là! C’è un lombrico.”

Diego: “E non è il solo! Dopo la pioggia ne escono sempre tanti dal terreno…”

Margherita: “È vero, e fanno sempre quei mucchietti di terra. Chissà perché.”

Diego: “Beh, possiamo scoprirlo! Usiamo il Versoconver e chiediamoglielo, ti va?”

Margherita: “Ottima idea! Buongiorno, Signor Lombrico, possiamo farle qualche domanda?”

Signor Lombrico: “Ciao, bambini! Certo, chiedete pure. Cosa volete sapere?”

Diego: “Volevamo capire perché fate quelle montagnole di terra.”

Signor Lombrico: “Ah, non sono semplici mucchietti! Si chiamano “turricoli” e sono un impasto ricco di humus. Contengono fino a 5 volte più azoto, 7 volte più fosforo e 11 volte più potassio della terra circostante. In pratica, sono un ottimo concime per le piante, creato dalle sostanze organiche di cui ci nutriamo mescolate alla terra.”

Margherita: “Wow, è davvero interessante!”

Signor Lombrico: “Ma non è tutto. Noi lombrichi siamo anche grandi costruttori di gallerie. Grazie a queste, aeriamo il terreno, miglioriamo l’assorbimento dell’acqua e aiutiamo le radici delle piante a crescere meglio. Nelle coltivazioni degli alberi da frutto, siamo preziosi alleati, perché mangiamo il fogliame caduto e così eliminiamo anche parassiti e organismi dannosi, come le spore che causano malattie o gli insetti che rovinano le foglie.”

Diego: “Grazie davvero per tutto quello che fate! A noi la frutta piace tantissimo!”

Signor Lombrico: “Prego, è il nostro lavoro! Ma ora, scusate, devo andare a nascondermi.”

Margherita: “Perché?”

Signor Lombrico: “Perché noi lombrichi siamo un bocconcino per molti animali! Ci danno la caccia uccelli, talpe, martore, ricci, toporagni, rane, rospi, salamandre, millepiedi, formiche, scarabei, volpi e tassi. Meglio non farsi vedere troppo in giro.”

Diego: “Meno male che almeno gli esseri umani non vi danno la caccia!”

Signor Lombrico: “Magari fosse così semplice! Purtroppo, l’uomo rappresenta una grossa minaccia per noi. L’uso eccessivo di fertilizzanti e pesticidi, così come un’aratura eccessiva, riducono il nostro numero drasticamente. E le pesanti macchine agricole schiacciano il terreno, rendendo difficile la nostra vita da scavatori.”

Margherita: “Ci dispiace davvero tanto…”

Signor Lombrico: “Non fa niente, bambini. Però, prima di andare, avrei una richiesta: potete consigliarmi un bel libro da leggere? Io e i miei amici lombrichi siamo sempre curiosi!”

Diego: “Certo! Le consigliamo ‘Emergenza Lombrichi’, scritto da Laura Novello e pubblicato da La Spiga Edizioni. È una storia magica che parla di rispetto e cura dell’ambiente. Racconta come un equilibrio naturale venga spesso rovinato dall’uomo e invita i giovani lettori a riflettere sull’importanza di proteggere la natura.”

Margherita: “ Ecco la trama… nel tranquillo paese di Potentilla Archimede, detta Lilla, si scatena una crisi: i lombrichi sono spariti! Ma chi è responsabile di questo mistero? Forse Ibisco Guerra, l’oscuro mago che usa i lombrichi per i suoi esperimenti di immortalità? Lilla, un’apprendista fata, e il suo amico Pier iniziano un’indagine che li porterà a scoprire una verità inaspettata. I lombrichi, stufi della loro condizione, hanno chiesto a un eccentrico scienziato di trasformarli in qualcosa di diverso. Grazie all’intuito e alla determinazione di Lilla e Pier, la natura ritrova il suo equilibrio e il villaggio torna alla normalità. Un racconto appassionante che, attraverso un’avventura coinvolgente, insegna ai più piccoli il valore dell’ecosistema e l’importanza di preservarlo.”

Signor Lombrico: “Sembra un racconto molto interessante! Grazie, lo leggerò senz’altro. Ora, devo proprio andare. Addio, bambini, e ricordatevi di rispettare la natura!”

Diego e Margherita: “Arrivederci, Signor Lombrico! E grazie per tutto quello che ci ha insegnato!”

Cinzia Milite

Diego e Margherita intervistano la Signora Volpe, di Cinzia Milite

Ciao bambini e bambine!

Ci chiamiamo Diego e Margherita e siamo dei super amanti degli animali. Un pomeriggio, mentre curiosavamo tra gli scaffali della biblioteca in cerca di libri sulla fauna terrestre è successa una cosa pazzesca: un tipo piuttosto bizzarro sentendoci esprimere il desiderio di fare quattro chiacchiere con gli animali, si è presentato dicendo:

“Sono il professor Cosmo Mundis e posso aiutarvi: di recente ho inventato il “Versoconver”. Si tratta di un computer in grado di convertire i versi degli animali in parole comprensibili dagli umani. Basta scegliere con quale animale parlare cliccando nel database. Al cospetto dell’animale scelto occorre accendere il microfono ed è fatta: i versi di qualunque animale non saranno più un mistero! “

Ci ha spiegato poi, che gli animali comprendono le parole degli umani da sempre. Il professor Mundis ci sembrava un tipo con qualche rotella fuori posto, ma alla fine abbiamo voluto sperimentare quell’incredibile invenzione e…non ci crederete: funziona!

Vi raccontiamo l’intervista alla Signora Volpe!

Margherita: “Che peccato… le vacanze stanno per finire.”

Diego: “Eh sì, ma abbiamo ancora qualche giorno di campeggio per divertirci.”

Margherita: “Hai ragione, però mi mancheranno queste belle serate di inizio settembre passate a guardare le stelle.”

Diego: “Ehi Margherita, senti anche tu uno strano odore?”

Margherita: “Sì, lo sento anch’io! Non è un odore piacevole… chissà cosa sarà.”

Diego: “Non lo so, ma guarda là tra i cespugli, dietro quell’albero… qualcosa si muove. Avviciniamoci.”

Margherita: “Sì, ma facciamolo con cautela. Aspetta, accendo la torcia.”

Diego: “Ma è una volpe! Presto, usa il Versoconver!”

Margherita: “Ecco fatto! Per fortuna lo abbiamo portato anche in campeggio.”

Diego: “Signora Volpe, non scappi via! Siamo amici del professor Mundis e vorremmo farle qualche domanda.”

Signora Volpe: “Tranquilli, non scapperò, soprattutto ora che so che siete amici del caro Cosmo.”

Margherita: “Non scapperà? Ma allora lei è una volpe addomesticata?”

Signora Volpe: “No, non sono addomesticata. Di solito siamo molto schive, ma vivo in questo bosco da tanto tempo e mi sono abituata alla presenza degli esseri umani del campeggio, capite?”

Diego: “Sì, allora possiamo approfittarne per farle qualche domanda.”

Signora Volpe: “Va bene! Scommetto che la vostra prima domanda riguarda l’odore che avete sentito prima, vero?”

Margherita: “Non mi dica che dipende da lei!”

Signora Volpe: “Eh sì, miei cari. Noi volpi marchiamo il nostro territorio con segnali odorosi fatti di urina e di una secrezione delle ghiandole anali, che lasciamo in punti particolari. Anche le ghiandole tra i nostri polpastrelli rilasciano un odore sul terreno, che serve a orientarci di notte e a far sapere agli altri dove siamo passate. Inoltre, tutte le volpi hanno una macchiolina nera sulla parte superiore della coda, dove c’è un’altra ghiandola che emette un odore per marcare il territorio. Capisco che per gli esseri umani sia fastidioso, ma a noi serve per orientarci.”

Diego: “Capisco, non ci avevo mai pensato… Comunque, abbiamo un’altra domanda per lei.”

Signora Volpe: “Chiedete pure, immagino già cosa vogliate sapere.”

Margherita: “È vero che le volpi sono furbe?”

Signora Volpe: “Ah, lo sapevo! Gli esseri umani dicono spesso: ‘Furbo come una volpe’, giusto?”

Diego: “Sì, nelle vecchie favole le volpi cercano sempre di ingannare gli altri animali, come nella favola di Esopo, La volpe e il gallo.”

Signora Volpe: “Già… Ma la verità è che sembriamo furbe perché sappiamo adattarci molto bene all’ambiente in cui viviamo, e per questo siamo presenti in tutto l’emisfero boreale. È vero che siamo abili cacciatrici, fingiamo di essere innocue e tendiamo agguati alle prede. Però questi comportamenti, in natura, non sono simboli di furbizia. Mi spiego?”

Margherita: “Oh sì, è stata molto chiara. È una questione di sopravvivenza.”

Diego: “Ehi, Signora Volpe, c’è qualcosa che si muove dietro di lei, tra i cespugli! Stia attenta!”

Signora Volpe: “Non preoccupatevi, sono solo i miei cuccioli. Gli avevo detto di stare nascosti per precauzione, ma ora che vi ho conosciuti, non ce n’è più bisogno. Forza, cuccioli, uscite!”

Margherita: “Oh, che carini! Sono cinque meravigliosi volpacchiotti!”

Diego: “Complimenti, Signora Volpe! Ora è il momento dei nostri consigli di lettura, che ne dice?”

Signora Volpe: “Perfetto, ditemi pure.”

Margherita: “Le consigliamo I racconti del Bosco delle Ghiande – La Volpe e i calzetti, edito da Emme Edizioni, scritto da Julia Donaldson e illustrato da Axel Scheffler (traduzione di Giovanna Pecoraro).

Questo libro non è solo un racconto, ma un oggetto che sembra venuto dal mondo delle fiabe, con le sue pagine di cartone, gli angoli rotondi e quelle magiche alette che si sollevano, rivelando sorprese a ogni svolta. È pensato per le mani curiose dei piccoli, per allenare la loro destrezza e affinare la loro sensibilità, offrendo un’esperienza tattile e visiva che guida i primi passi nel mondo dei libri.

La storia è quella di una Volpe, tenera e un po’ buffa, che un mattino si sveglia e non trova più il suo calzino. Qualcuno sembra essersi divertito a nascondere qua e là gli oggetti della Volpe: la camicia nel ripostiglio delle scope, il cravattino nella credenza, il cappello sotto il tappeto. In questa ricerca tra giochi e piccole avventure quotidiane, i lettori sono invitati a unirsi a lei, a sollevare le alette e scoprire insieme dove si nascondono i calzini. Con testi in rima che sembrano cantare da soli e illustrazioni dai colori vivaci, La Volpe e i calzetti è un libro che fa della lettura un momento di scoperta, di gioco e di complicità, risvegliando in ogni piccino la voglia di imparare e di sorridere.

Signora Volpe: “Che meraviglia, bambini! Questo libro sembra un vero gioiello. Non vedo l’ora di condividerlo con i miei cuccioli, sarà un’avventura anche per noi! Grazie di cuore per il consiglio!”

Cinzia Milite

Diego e Margherita intervistano il Signor Grillo, di Cinzia Milite

Ciao bambini e bambine!

Ci chiamiamo Diego e Margherita e siamo dei super amanti degli animali. Un pomeriggio, mentre curiosavamo tra gli scaffali della biblioteca in cerca di libri sulla fauna terrestre è successa una cosa pazzesca: un tipo piuttosto bizzarro sentendoci esprimere il desiderio di fare quattro chiacchiere con gli animali, si è presentato dicendo:

“Sono il professor Cosmo Mundis e posso aiutarvi: di recente ho inventato il “Versoconver”. Si tratta di un computer in grado di convertire i versi degli animali in parole comprensibili dagli umani. Basta scegliere con quale animale parlare cliccando nel database. Al cospetto dell’animale scelto occorre accendere il microfono ed è fatta: i versi di qualunque animale non saranno più un mistero! “

Ci ha spiegato poi, che gli animali comprendono le parole degli umani da sempre. Il professor Mundis ci sembrava un tipo con qualche rotella fuori posto, ma alla fine abbiamo voluto sperimentare quell’incredibile invenzione e…non ci crederete: funziona!

Vi raccontiamo l’intervista al Signor Grillo!

Diego: “Sai Margherita, ho scoperto che oltre al mare e alla montagna anche la campagna è molto bella d’estate. Grazie per avermi invitato a passare qualche giorno qui a casa dei tuoi nonni!”

Margherita: “Io ci vengo ogni estate, sapevo che ti sarebbe piaciuto qui, per questo ti ho invitato!”

Diego: “Oh sì, c’è una natura meravigliosa! Si possono fare tante escursioni, passeggiate e gite in bicicletta. E poi c’è molta tranquillità… anche se…”

Margherita: “Anche se?”

Diego: “Beh, non fraintendermi, ma nel silenzio delle calde notti d’estate ci sono dei rumori un po’ forti.”

Margherita: “Ahahah! Parli dei grilli, immagino! È vero, hai proprio ragione! Senti un po’, mia nonna mi ha detto che in una crepa del muro della cascina vive un grillo. Che ne dici se lo intervistassimo?”

Diego: “Va bene! È una buona idea, così gli chiedo cos’hanno da dire tutte le sere con quel volume!”

Margherita: “Okay, allora cerchiamolo… Eccolo qui, tra questi due mattoni! Salve, signor Grillo, come sta? Ci chiamiamo Diego e Margherita e vorremmo…”

Signor Grillo: “Sì, sì, so chi siete! Un amico grillo che abita nel fienile della fattoria, dove avete intervistato il Signor Maiale e la Signora Gallina, mi ha parlato di voi. So che intervistate gli animali con il Versoconver del professor Mundis. Cosa volete sapere da me? Chiedete pure.”

Diego: “Emm… volevo chiederle perché le notti d’estate si sente il vostro ‘cri cri’ così forte? Non sarete tutti come il Grillo Parlante della storia di Pinocchio, che aveva sempre molto da dire?”

Signor Grillo: “Oh, no no! Il Grillo Parlante è un personaggio immaginario del libro Le avventure di Pinocchio, di Collodi. Tra l’altro, lui parla solo per dare consigli. Nelle Avventure di Pinocchio, il grillo rappresenta la saggezza delle persone di buon senso, ma anche la stessa coscienza di Pinocchio. Viene messo a tacere dal burattino perché non vuole dargli ascolto. 

Margherita: “E allora perché fate ‘cri cri’ nelle notti d’estate?”

Signor Grillo: “Il nostro canto (più correttamente detto frinire) ha un ruolo molto importante: serve al maschio per indicare la propria posizione e attirare le femmine. Se il suono sarà gradito dalla femmina, questa si avvicinerà e avrà inizio l’accoppiamento. Il nostro canto può essere udito fino a 100 metri di distanza. Per produrlo, i maschi sfregano alcune creste presenti su un’ala contro un raschietto sull’ala opposta… da qui il ‘cri cri’ di cui parlate.”

Diego: “Oh, capisco, immagino che dovrò abituarmi allora.”

Signor Grillo: “Eh sì, caro mio, per noi l’estate è la stagione dell’amore. Vedrai che fra qualche giorno il nostro frinire ti concilierà il sonno.”

Margherita: “Ha ragione il signor Grillo, vedrai sarà così: io lo so perché vengo ogni estate in campagna e mi succede.”

Diego: “Va bene, allora non mi resta che ringraziarla per la disponibilità, signor Grillo. Le piacerebbe ricevere uno dei nostri consigli di lettura a tema?”

Signor Grillo: “Ma certo! Vi confesso che in verità non vedevo l’ora di incontrarvi per averne.”

Margherita: “Perfetto! Allora le consigliamo “Il re dei grilli” edizione illustrata di Daniele Scaramelli e Giulio Melani. La storia racconta che in una sera di temporale, un bambino vede uscire dalla sua bocca una sottile linea luminosa che sparisce veloce verso le montagne: ha perso la voce! Per fortuna c’è Odisseo, un amico di famiglia, che lo aiuta a cercare la sua voce, in un viaggio tra immaginazione e realtà. Il  libro contiene le splendide illustrazioni a colori realizzate dall’artista Giulio Melani. Le immagini accompagnano in modo vivido e dettagliato la narrazione di Daniele Scaramelli, aiutando i lettori più giovani (a partire dai 5 anni) a immergersi ancora di più nel fantastico mondo del racconto. Attraverso questa storia, l’autore invita i lettori a saper andare oltre l’apparenza quotidiana delle cose, esplorando il lato straordinario e magico della realtà. Un viaggio emozionante alla ricerca della propria voce e identità. “

Signor Grillo: “Grazie è stato un piacere chiacchierare con voi, ciao ciao, anzi, Cri Cri!

Cinzia Milite

Diego e Margherita intervistano la Signora Falena, di Cinzia Milite

Ciao bambini e bambine!

Ci chiamiamo Diego e Margherita e siamo dei super amanti degli animali. Un pomeriggio, mentre curiosavamo tra gli scaffali della biblioteca in cerca di libri sulla fauna terrestre è successa una cosa pazzesca: un tipo piuttosto bizzarro sentendoci esprimere il desiderio di fare quattro chiacchiere con gli animali, si è presentato dicendo:

“Sono il professor Cosmo Mundis e posso aiutarvi: di recente ho inventato il “Versoconver”. Si tratta di un computer in grado di convertire i versi degli animali in parole comprensibili dagli umani. Basta scegliere con quale animale parlare cliccando nel database. Al cospetto dell’animale scelto occorre accendere il microfono ed è fatta: i versi di qualunque animale non saranno più un mistero! “

Ci ha spiegato poi, che gli animali comprendono le parole degli umani da sempre. Il professor Mundis ci sembrava un tipo con qualche rotella fuori posto, ma alla fine abbiamo voluto sperimentare quell’incredibile invenzione e…non ci crederete: funziona!

Vi raccontiamo l’intervista alla Signora Falena!

Diego: Un pigiama party alla fine dell’anno scolastico è proprio quello che ci voleva per salutare i nostri compagni di scuola… sono davvero soddisfatto della nostra preparazione.

Margherita: Sì, hai ragione! Non vedo l’ora che arrivino i nostri amici per cominciare la guerra dei cuscini!

Diego: Ehi, Margherita, guarda lassù! Attorno al lampadario sta volando una falena!

Margherita: Forse anche lei vuole unirsi al party, ahaha!

Diego: E se la intervistassimo mentre aspettiamo i nostri compagni di scuola? Che ne dici?

Margherita: Mi sembra una buona idea, ho qualche domanda da farle.

Diego: Emm… Signora Falena, potrebbe fermarsi un attimo?

Margherita: Non si ferma, continua a volare intorno al lampadario… Signora Falena, si fermi per favore, siamo gli amici del Professor Mundis e vorremmo intervistarla. Le promettiamo che non le ruberemo molto tempo.

Signora Falena: Ops, scusate tanto, è più forte di me… faccio fatica a fermarmi… pant… pant… ora mi fermo.

Margherita: Grazie della gentilezza! Proprio di questo volevo chiederle. Le sere d’estate, attorno alle lampade accese, si vedono volare le falene che vanno continuamente a sbattere. Come mai vi comportate così?

Signora Falena: Eh, sì, è un vero problema… Noi falene siamo farfalle notturne. Per orientarci in volo, usiamo la luce della Luna o del Sole al tramonto. Il nostro istinto ci dice che per arrivare a destinazione senza sbagliare rotta basta tenere sempre la stessa inclinazione rispetto alla fonte luminosa. Ma quando la luce proviene da una lampadina, cominciano i veri guai. Infatti, noi falene la scambiamo per una piccola Luna. Solo che, al contrario della vera Luna, la lampada accesa è vicinissima e, dunque, ci disorienta. Così continuiamo a volare in tondo e a volte ci capita di bruciarci.

Diego: Oh caspita! Ora sì che capiamo il vostro strano comportamento.

Margherita: Avrei un’altra domanda da farle. Le farfalline che ogni tanto escono dagli armadi sono vostre parenti?

Signora Falena: Certo, sono falene anche loro!

Diego: Che ci fanno lì dentro?

Signora Falena: Mangiano! La nostra dieta è incredibilmente varia e include elementi a dir poco sorprendenti! Siamo delle divoratrici insaziabili, sapete? La nostra principale fonte di nutrimento è la cheratina, una proteina che si trova nei capelli, nella pelle e nella lana. Ecco perché molto spesso infestiamo gli armadi. Ci nutriamo anche di detriti: scagliette di pelle morta, peli, insetti morti, ecc, contenuti, ad esempio, tra le fibre di un tappeto, della moquette o nei sedili dell’automobile. Per questo motivo gli esseri umani ci considerano ospiti sgradite. Ma ricordatevi: noi siamo insetti impollinatori, proprio come le api!

Margherita: Grazie delle spiegazioni, ora ci è tutto più chiaro. Ora, se vuole, le indichiamo noi la strada per uscire da questa stanza.

Signora Falena: Oh sì, grazie, mi fareste proprio un gran favore. Ma prima di andare, non mi consigliereste dei libri che parlano di falene? Ho saputo che siete molto bravi in questo.

Diego: Va bene. Le consigliamo  un libro intitolato “Charles e la Giungla: Libro sulle falene per bambini”. Questo libro, creato da  Amazon Digital Services LLC – Kdp, è uscito il 10 aprile 2024 e, in sole 36 pagine, riesce a incantare grandi e piccini.

Immaginiamo di notte, quando tutti dormono e la luna fa l’occhiolino dal cielo. È proprio allora che le piccole falene, con le loro ali di mille colori e forme, cominciano a danzare nel buio. Questo libro è fatto apposta per i bambini! Con illustrazioni che sembrano uscire dalle pagine e un linguaggio che fa venire voglia di leggere ancora e ancora, “Charles e la Giungla” è una finestra aperta su un mondo di creature volanti davvero meravigliose.

Ogni pagina è un’avventura: si può scoprire come nascono, crescono e si trasformano le falene, e quanto sono importanti per il nostro pianeta. È un viaggio emozionante che parla di colori sgargianti e comportamenti affascinanti, pensato per i piccoli esploratori che vogliono scoprire i segreti della natura.

Perfetto per i bambini dai 4 ai 6 anni, questo libro è un tesoro per i giovani naturalisti in erba, pronti a immergersi nel mondo delle falene e a lasciarsi stupire dalla loro magia notturna.

Signora Falena: Grazie mille! È bello sapere che si parla bene di noi falene. Ora posso andarmene, da che parte, bambini?

Diego e Margherita: Di qua! Le apriamo la finestra!

Cinzia Milite