“Ricette Letterarie”: la torta sbriciolata alle fragole di Louisa May Alcott, di Anne Baker (video)

🍽 📚 Le Ricette Letterarie di Anne Baker  🍽 📚

La rubrica de Il Randagio che unisce cucina e letteratura

Il Randagio vi consente di gustare i grandi capolavori della letteratura! 

La pasticciera randagia Anne Baker da Arnhem in Olanda vi svelerà come realizzare piatti ispirati a storie indimenticabili. Scopriremo come il cibo e la letteratura possano fondersi per offrirci nuove emozioni.

🍲 Pronti a mettervi ai fornelli? Ogni piatto racconterà una storia e, perché no, vi inviterà a (ri)leggere le pagine di qualche capolavoro.

Questa settimana la nostra Anne ci propone la torta sbriciolata alle fragole ispirata a “Piccole donne”, scritto da Louisa May Alcott nel 1868. Il romanzo, un racconto semi-autobiografico che ha per protagoniste Meg, Jo, Beth e Amy, ebbe un tale successo che fu seguito l’anno successivo da “Piccole donne crescono”, nel 1871, da “Piccoli uomini” e, nel 1886, da “I ragazzi di Jo”. L’eroina della Alcott è Jo, modellata dall’autrice su se stessa, che nel secondo volume si sposa, laddove invece la Alcott non si sposò mai.

*** LA TORTA SBRICIOLATA ALLE FRAGOLE DI LOUISA MAY ALCOTT ***

👉 Guarda il video… in cucina! A seguire gli ingredienti e il procedimento.

Louisa May Alcott, Piccole donne, 1868.

“Jo sembrava ancora una nuvola temporalesca e nulla andò bene per tutto il giorno seguente.

Al mattino, il freddo fu pungente; Jo lasciò cadere in strada la sua preziosa torta e la zia March fu presa da un attacco di nervi; Meg era pensosa, Beth volle apparire pensierosa e triste quando Jo era in casa e Amy continuava a fare osservazioni sulle persone che predicavano sempre sulla bontà e pure non la praticavano quando gli altri ne davano un così virtuoso esempio.

«Tutte sono cosi odiose, che chiederò a Laurie di condurmi a pattinare. Egli è sempre cortese e allegro, sono sicura che mi rimetterò di buon umore», disse Jo tra sé e se ne andò. ”

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Ricette Letterarie: la torta sbriciolata alle fragole di Louisa May Alcott 

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Vuoi provare a farla in casa? Eccoti la preparazione.

INGREDIENTI

Per la base:

  • 300g farina per dolci
  • 100g zucchero bianco semolato
  • 100g burro freddo a pezzetti
  • 1 uovo taglia M
  • ½ cucchiaino di lievito per dolci
  • 1 pizzico di sale
  • La scorza di un limone

Per il ripieno:

  • 140g fragole fresche non troppo grandi
  • 1 bustina di zucchero vanigliato (8g)
  • Il succo del limone
  • ½ cucchiaio di amido di mais

PROCEDURA

Prepara la base: 

  1. In una ciotola mescola la farina, con lo zucchero e il lievito.
  2. Aggiungi il burro freddo a cubetti e lavora la farina con le dita fino a ottenere un composto sabbioso.
  3. Aggiungi l’uovo leggermente sbattuto con il sale e lavora velocemente l’impasto lasciando le briciole.
  4. Riponi in frigo mentre prepari le fragole.

Prepara il ripieno:

  1. Lava e taglia le fragole a metà e mettile in una ciotola.
  2. Aggiungi lo zucchero e il succo di limone. Quando hanno rilasciato il succo scolalo in un bicchiere e mescolalo con l’amido.

Assembla e cuoci:

  1. Fodera uno stampo da torta diametro 22cm con carta forno.
  2. Versa metà dell’impasto sbriciolato sul fondo e premi leggermente.
  3. Aggiungi le fragole e il succo.
  4. Ricopri con l’altra metà dell’impasto sbriciolato.
  5. Cuoci In forno preriscaldato a 180°C per 40 minuti, finché la frolla risulta dorata.
  6. Fai raffreddare prima di servire.

“Ricette Letterarie”: l’omelette di Balzac, di Anne Baker (video)

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La pasticciera randagia Anne Baker da Arnhem in Olanda vi svelerà come realizzare piatti ispirati a storie indimenticabili. Scopriremo come il cibo e la letteratura possano fondersi per offrirci nuove emozioni.

🍲 Pronti a mettervi ai fornelli? Ogni piatto racconterà una storia e, perché no, vi inviterà a (ri)leggere le pagine di qualche capolavoro.

Questa settimana la nostra Anne ci propone l’omelette ispirata a “Il cugino Pons”, il romanzo scritto da Honoré de Balzac nel 1847. Il romanzo fa parte, assieme a “La cugina Bette”, delle “Scene di vita parigina” nella sezione “I parenti poveri” de “La Commedia Umana”. Pons è il personaggio ideale per la nostra rubrica, in quanto buongustaio che ama le cene raffinate offerte dai suoi parenti benestanti, sicuramente più ricche di quelle che gli garantisce la sua modesta padrona di casa.

*** L’OMELETTE DI HONORÉ DE BALZAC ***

👉 Guarda il video… in cucina! A seguire gli ingredienti e il procedimento.

Honoré de Balzac, Le Cousin Pons, in Les Parents pauvres, Paris, 1847.

“La Cibot, nonostante le raccomandazioni del dottore, non ci credeva: donna del popolo, priva di esperienza e di istruzione, non dava credito a questi contrasti tra il sistema nervoso e quello umorale. Le spiegazioni del signor Poulain le sembravano semplici idee da medico. Voleva assolutamente, come tutta la gente del popolo, nutrire Pons; e, per impedirle di dargli di nascosto del prosciutto, una buona omelette o del cioccolato alla vaniglia, non ci volle meno che questa dichiarazione categorica del dottor Poulain:

— Date anche solo un boccone di qualsiasi cosa al signor Pons, e sarà come ucciderlo con un colpo di pistola.

La testardaggine delle classi popolari è così grande, in questo senso, che la riluttanza dei malati ad andare in ospedale nasce dal fatto che il popolo è convinto che lì si lasci morire la gente di fame.”

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Ricette Letterarie: l’omelette di Honoré de Balzac 

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Vuoi provare a farla in casa? Eccoti la preparazione.

Omelette alle Erbe Aromatiche

Tempo di preparazione: 10 minuti

Ingredienti per 1 persona:

  • 3 uova taglia M
  • un pizzico di sale
  • 30g Parmigiano reggiano
  • Erbe aromatiche fresche tritate a piacere. Io ho usato: prezzemolo, erba cipollina e dragoncello.
  • Un cucchiaio di olio extravergine d’oliva e una noce di burro

Procedimento

  1. Trita le erbe aromatiche finemente e grattugia il Parmigiano reggiano. 
  2. Sbatti le uova in una ciotola con una forchetta. Non esagerare per non perdere la “forza” che consente di arrotolare l’omelette senza romperla. Aggiungi il pizzico di sale (poco, per non coprire il sapore dell’uovo).
  3. Scalda una padella antiaderente con l’olio e il burro, a fuoco medio. Poi, versa le uova sbattute e ruota la padella per distribuire il composto.
  4. Cuoci a fuoco medio finché i bordi iniziano a staccarsi dalla padella. Usa una spatola in silicone. Ci vogliono due  minuti  circa.
  5. Quando vedi che l’uovo si sta rapprendendo aggiungi le erbe e il Parmigiano e distribuiscili con delicatezza, utilizzando la spatola.  Procedi con  la cottura uscendo ed entrando con la padella sul fuoco, per non bruciare l’omelette. 
  6. Quando vedi che l’omelette si stacca completamente dal fondo, inizia ad arrotolarla facendola girare su se stessa, dando dei colpi al manico della padella.
  7. Arrotola “a sigaro” e falla scivolare sul piatto di servizio.
  8. Servila con le erbe che hai usato all’interno e una spolverata di Parmigiano.

“Ricette Letterarie”: la millefoglie di Émile Zola, di Anne Baker (video)

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La rubrica de Il Randagio che unisce cucina e letteratura

Il Randagio vi consente di gustare i grandi capolavori della letteratura! 

La pasticciera randagia Anne Baker da Arnhem in Olanda vi svelerà come realizzare piatti ispirati a storie indimenticabili. Scopriremo come il cibo e la letteratura possano fondersi per offrirci nuove emozioni.

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Questa settimana la nostra Anne ci propone la millefoglie ispirata a “Il ventre di Parigi”, il romanzo scritto da Émile Zola nel 1873, il terzo del ciclo dei Rougon-Macquart. Ambientato nel mercato di Les Halles, dove la ricchezza e l’abbondanza di cibo convivono con la miseria e le tensioni sociali, il libro descrive un mondo dominato da piccoli commercianti conservatori e una società dove il mercato diventa simbolo di un torpore e di una sazietà che rendono chiunque incapace di accogliere alcun cambiamento.

*** LA MILLEFOGLIE DI ÉMILE ZOLA ***

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“Aveva massimamente una gran tenerezza per il forno Taboreau, dove tutta la vetrina era riservata alle paste dolci; prendeva la via Turbigo e rifaceva dieci volte i suoi passi per fermarsi davanti ai croccanti, alle sfogliate, alle paste frolle, alle africane, ai piatti di baba al punce, di marroni giulebbati di polpette alla crema; ed era anco tutta inuzzolita dai vasi di cristallo ripieni di paste secche, di brigidini, di amaretti. Il forno, pieno di luce, con larghi specchi, marmi, dorature, palchettini per il pane, di ferro lavorato, e coll’altra vetrina, dove bei pani lunghi e lucidi s appoggiavano in basso ad una lastra di cristallo, e in alto a una verghetta d’ottone, si manteneva in un grato tepore di pasta cotta, che la faceva andare in dolcitudine ogni volta che, cedendo alla tentazione, entrava a comprare un pasticcino di due palanche.”

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Ricette Letterarie: la millefoglie di Émile Zola 

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Vuoi provare a farla in casa? Eccoti la preparazione.

Millefoglie

Ingredienti per una torta di diametro 20cm (per quattro persone)

Per la crema pasticciera

  • 400g latte fresco intero
  • 100g panna fresca
  • 5 tuorli d’uovo di taglia M
  • 150g zucchero bianco
  • 50g farina bianca per dolci 
  • I semi di mezza bacca di vaniglia

NOTA: questa è la ricetta classica con la farina. Se preferisci usare l’amido di mais al posto della farina con questa ricetta lo puoi fare, ma sappi che otterrai una crema “budinosa” e ti converrebbe usare 25g amido di mais e 25g amido di riso per ottenere la giusta consistenza.

Per la crema Chantilly all’italiana (o Diplomatica)

  • La crema pasticciera che hai realizzato
  • 250g di panna fresca 
  • 50g di zucchero a velo (la regola è 1/5 del peso della panna)
  • 1 foglio gelatina oro (opzionale)

Per la pasta sfoglia

  • Due fogli di pasta sfoglia già pronta 

Una vaschetta di lamponi o fragoline di bosco se ti piacciono

Procedura

Il giorno prima prepara la crema pasticciera.

  1. in una ciotola capiente mescola i tuorli con lo zucchero e la vaniglia, aggiungi la farina e amalgama bene la pastella. Infine aggiungi il latte mescolato con la panna. Versa il composto in una casseruola dal fondo spesso e porta a cottura la crema, mescolando continuamente con la frusta fino quando non si addensa. Capisci che è pronta quando senti il profumo della crema, non puoi sbagliare. Usa una fiamma viva ma non eccessivamente alta. Quando la crema è pronta versala in una ciotola, coprila a contatto con la pellicola trasparente adatta al microonde e riponila in frigorifero a raffreddare tutta la notte.

Il giorno dopo.

Cuoci la pasta sfoglia

  1. Prendi i due fogli di pasta sfoglia e ritaglia due cerchi del diametro di 22cm. Piega e metti da parte i ritagli perché ti serviranno più tardi. Cuoci i due cerchi in forno caldo a 220°C per 10 minuti. Poi abbassa a 180°C e cuocili per altri 20 minuti. Devono risultare doratissimi.
  2. I cerchi si gonfieranno fino formare due palloncini. Una volta cotti rompine uno per formare delle scaglie di sfoglia, con le quali ricoprirai la torta. Con molta delicatezza dividi in due dischi l’altro palloncino, che metterai al centro del dolce durante la composizione per dare una deliziosa nota croccante. Per ora, però, metti tutto da parte.
  3. Prendi i ritagli dei due fogli di pasta sfoglia e piegali insieme. Stendili con il matterello ad uno spessore di 5mm e ricava due nuovi cerchi, sempre da 22cm. Bucherellali con i rebbi di una forchetta e cuocili in forno caldo a 190°C fin quando diventano dorati (ci vorranno almeno 30 minuti). Saranno la base e la copertura della torta, lasciali raffreddare prima di utilizzarli.

Prepara la crema Chantilly.

  1. Monta la panna con lo zucchero a velo utilizzando il frustino elettrico o la planetaria. Quando la panna è montata mescolala alla crema pasticciera che, dopo la sosta in frigorifero, dovrebbe essere ben soda.

Opzionale: se vuoi essere certa che la crema Chantilly non scivoli dalla torta, tieni da parte una piccola parte di panna (10g) e ammolla il foglio di gelatina in acqua fredda. Quando la gelatina è idratata, strizzala, scalda la panna tenuta da parta e scioglici la gelatina dentro, mescolandola con vigore. Infine aggiungi il tutto alla crema Chantilly e mescola bene per distribuirla uniformemente. 

Assembla la torta.

  1. Prendi la base di pasta sfoglia (quella bucherellata) e rivestila di uno strato di crema Chantilly. Se ti piacciono aggiungi anche i lamponi freschi o qualche fragolina di bosco. Poi copri questo primo strato di crema con i due dischi di pasta sfoglia cotti ad alta temperatura. Ricopri i due dischi con un nuovo strato di crema, aggiungi qualche altro lampone e fragolina di bosco e poi chiudi con il secondo disco di sfoglia bucherellato. Ricopri ancora di crema Chantilly e rivesti la torta con abbondanti scaglie di pasta sfoglia.

Conserva la torta in frigorifero prima di servirla la sera stessa o al massimo a pranzo del giorno dopo perché con l’umidità la pasta sfoglia si ammorbidisce e perde la sua tipica croccantezza.

“Ricette Letterarie”: la crostata di malvarosa di Daniel Pennac, di Anne Baker (video)

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La rubrica de Il Randagio che unisce cucina e letteratura

Il Randagio vi consente di gustare i grandi capolavori della letteratura! 

La pasticciera randagia Anne Baker da Arnhem in Olanda vi svelerà come realizzare piatti ispirati a storie indimenticabili. Scopriremo come il cibo e la letteratura possano fondersi per offrirci nuove emozioni.

🍲 Pronti a mettervi ai fornelli? Ogni piatto racconterà una storia e, perché no, vi inviterà a (ri)leggere le pagine di qualche capolavoro.

Questa settimana la nostra Anne ci propone la crostata di malvarosa ispirata a “La prosivendola”, il terzo romanzo del ciclo di Malausséne di Daniel Pennac. Malausséne è il tenero protagonista dei cosiddetti “romanzi di Belleville”, che prendono il nome dal quartiere parigino dove Malausséne vive e lavora come “capro espiatorio professionista”: viene pagato da un grande magazzino per prendersi la colpa degli errori aziendali agli occhi della clientela. Ne “La prosivendola”, si ritrova coinvolto in una vicenda criminale nel mondo dell’editoria.

*** LA CROSTATA DI MALVAROSA DI DANIEL PENNAC ***

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“Julie è una bell’anima. 

Il mondo intero batte nel suo cuore. 

Non solo il mondo, ma ognuno degli sbarbatelli che lo popolano. 

Julie vuol bene a Clara, Julie vuol bene a Jérémy e al Piccolo, Julie vuol bene a Thérèse, Julie vuol bene a Louna, Julie vuol bene a Verdun – sì, anche a Verdun – e Julie vuol bene a Julius. 

Julie vuol bene a me, direi.

Ed ecco che in più Julie sa cucinare. Dettaglio superfluo? Col cavolo: tutti i giornali femminili ve lo confermeranno, la felicità è una ricetta di cucina.

– Una crostata di malvarosa, Benjamin.

– Di malvarosa? si stupisce Jérémy che è un figlio del cemento.

– Una ricetta di mio padre; la nostra casa del Vercors era invasa dalle malvarose. Fino al giorno in cui il governatore mio padre ha deciso di mangiarsele.”

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Ricette Letterarie: la crostata di malvarosa di Daniel Pennac 

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Vuoi provare a farlo in casa? Eccoti la preparazione.

CROSTATA DI MALVAROSA

Dosi per una crostata di diametro 20cm

Per la pasta frolla:

Ingredienti

  • 240g farina per dolci
  • 4g lievito chimico
  • 1 uovo intero di taglia L
  • 80g di zucchero bianco semolato fine
  • 125g burro non salato tagliato a cubetti
  • La scorza di un limone non trattato

Procedura:

  1. In una ciotola setaccia la farina con il lievito e metti da parte.
  2. In un’altra ciotola mescola l’uovo con lo zucchero, il burro a cubetti e la scorza di limone. Crea una sorta di cremina e versala sulla farina.
  3. Impasta velocemente, forma un panetto e mettilo in frigorifero per almeno due ore.

Per la farcitura ho utilizzato 200g di confettura di rosa canina, se disponete di un giardino di malvarosa ecco la ricetta:

Per la confettura

Ingredienti:

  • 250 g di petali freschi di malvarosa (solo la parte colorata, eliminando il calice verde)
  • 250 g di mele tipo Granny Smith mondate e tagliate a cubetti (lasciare qualche pezzo con la buccia)
  • 500 g di zucchero semolato
  • Succo di 1 limone medio (circa 30-40 ml)
  • 200 ml di acqua

Preparazione:

  1. Sciacqua i petali di malvarosa e mescolali con le mele, lo zucchero e il succo di limone. Versa il tutto in una ciotola capiente e lascia macerare una notte in frigorifero (aperta).
  2. Il giorno dopo cuoci versa il tutto in una casseruola dal fondo spesso, aggiungendo anche l’acqua. Mescola spesso per evitare che la confettura si attacchi al fondo e rimuovi le impurità che si formano sulla superficie utilizzando una ramina.
  3. La confettura è pronta quando raggiunge i 103°C. Puoi verificarne la consistenza versandola in un piattino e inclinandolo per valutarne la viscosità.
  4. Nel frattempo fai bollire i vasetti di vetro (da 250g) e le capsule per sanificarli. Asciugali con un panno pulito e preparati per invasare. Potrebbe farti comodo un apposito imbuto.
  5. Quando la confettura è pronta versala nei vasi di vetro (puoi anche frullarla per un effetto setolo). Lascia un centimetro  di distanza dalla imboccatura. Chiudi subito con la capsula. Per assicurarti che siano salubri immergili in acqua bollente per 15 minuti (oppure anche in forno a 100°C). Infine capovolgili e lasciarli raffreddare completamente.
  6. Conserva la confettura in un luogo fresco e asciutto e verifica sempre che si sia formato il vuoto e la capsula non faccia “click-clack” prima di utilizzarli. Una volta aperto il vaso si conserva in frigorifero per 4/5 giorni.

Composizione:

  1. Ungi la tortiera con un poco di burro, poi stendi la pasta frolla con un matterello fino uno spessore di circa 0,5cm e fodera la tortiera. Infine bucherella il fondo con i rebbi della forchetta.
  2. Versa sul fondo 200g di confettura. Stendila e livellala bene con un cucchiaio. Stendi la pasta frolla restante e ricava delle strisce, poi ricopri la crostata. Spennella le strisce con un uovo sbattuto con un goccio di latte.
  3. Cuoci la crostata in forno caldo a 180°C per 30 minuti. Lasciala raffreddare prima di estrarla dalla tortiera.

“Ricette Letterarie”: il rotolo al tè verde di Banana Yoshimoto, di Anne Baker (video)

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La rubrica de Il Randagio che unisce cucina e letteratura

Il Randagio vi consente di gustare i grandi capolavori della letteratura! 

La pasticciera randagia Anne Baker da Arnhem in Olanda vi svelerà come realizzare piatti ispirati a storie indimenticabili. Scopriremo come il cibo e la letteratura possano fondersi per offrirci nuove emozioni.

🍲 Pronti a mettervi ai fornelli? Ogni piatto racconterà una storia e, perché no, vi inviterà a (ri)leggere le pagine di qualche capolavoro.

Questa settimana la nostra Anne ci propone il rotolo al tè verde ispirato a “Kitchen”, il primo e più famoso romanzo della scrittrice giapponese Banana Yoshimoto. Scritto nel 1988, il romanzo ha per protagonista Mikage Sakurai, che, dopo aver perso la nonna, l’ultima persona cara che le resta al mondo, si rintana in cucina. Dice: “«Non c’è posto al mondo che io ami più della cucina. Non importa dove si trova, com’è fatta: purché sia una cucina, un posto dove si fa da mangiare, io sto bene. Se possibile le preferisco funzionali e vissute. Magari con tantissimi strofinacci asciutti e puliti e le piastrelle bianche che scintillano».

*** IL ROTOLO AL TE VERDE DI BANANA YOSHIMOTO ***

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“Feci un sogno.

Stavo pulendo il lavandino della casa che avevo lasciato quel giorno.

La cosa da cui mi dispiaceva di più staccarmi era il colore verde chiaro del pavimento.

Era un colore che odiavo quando abitavo lì, ora che dovevo andarmene mi era carissimo.

La casa era svuotata, negli scaffali e sul carrello non rimaneva più niente […]

A un certo punto mi accorsi che dietro di me c’era Yuichi con uno straccio in mano che puliva il pavimento. Vederlo mi diede sollievo.

“Dài, fermati un po’ che facciamo un tè” dissi io. La mia voce echeggiava nella casa vuota. Avevo l’impressione che fosse grande, grandissima.

“Okay,” disse Yuichi sollevando la testa. […]

“E così questa era la tua cucina. Non era niente male!” disse, mentre beveva il tè […] seduto per terra su un cuscino.

“Sì, è vero,” dissi. […]

Tutto era tranquillo come in una campana di vetro. “

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Ricette Letterarie: il rotolo al tè verde di Banana Yoshimoto 

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Vuoi provare a farlo in casa? Eccoti la preparazione.

ROTOLO AL TE MATCHA

INGREDIENTI

Per il rotolo:

  • 4 uova taglia M
  • 90g zucchero bianco semolato fino
  • 70g farina bianca per dolci
  • 4g lievito per dolci
  • 10g tè matcha in polvere
  • 20g latte o bevanda vegetale
  • 20g olio di semi di girasole 

Per la farcitura:

  • 250g panna fresca da montare (non zuccherata)
  • 25g zucchero a velo
  • 3g di tè Macha in polvere
  • 80g lamponi freschi (o fragole tagliate a cubetti)
  • Q.b. cocco disidratato 

PROCEDIMENTO

Per il rotolo:

  1. In una ciotola setaccia la farina, il lievito e il tè Matcha.
  2. In un’altra ciotola, monta le uova con lo dello zucchero (utilizzando un frustino elettrico) fino a ottenere un composto chiaro e spumoso. Quando il composto è montato aggiungi l’olio e il latte e amalgama bene.
  3. Aggiungi le polveri alla montata di uova aggiungendole in tre volte e mescolando con una spatola dal basso verso l’alto per non smontare il composto.
  4. Versa in una teglia rettangolare (circa 30×40 cm) rivestita con carta forno e livella la superficie della pastella.
  5. Cuoci per 12 minuti in forno caldo a 180°C fin quando la superficie del dolce è leggermente dorata e soffice al tatto.
  6. Estrai dal forno e lascialo raffreddare leggermente, poi capovolgilo su un altro foglio di carta forno e arrotolalo. Metti da parte.

Per la farcitura:

  1. Monta la panna con lo zucchero finché non è soda ma soffice.
  2. Mettine da parte 1/3 da spalmare sul rotolo (coperta in frigorifero), poi mescola la restante con il tè Matcha setacciato.

Per finire:

  1. Srotola la base ormai fredda e spalmavi sopra la panna al tè  Matcha. Distribuisci sopra i lamponi e i fiocchi di cocco disidratato. 
  2. Arrotola nuovamente la base (dalla parte più lunga del rettangolo) e avvolgila nella pellicola trasparente. Riponi in frigorifero o in congelatore per almeno due ore.

Servizio

Spalma la superficie del rotolo con la panna montata tenuta da parta e decorala con una pioggia di cocco disidratato. Conserva in frigorifero fino al servizio.