Nuovi Randagi: Silvia Roccuzzo con “Morgan e l’orologio senza tempo” (estratto)

Silvia Roccuzzo è nata a Livorno nel 1990, dove vive con la sua famiglia. Laureata in Ingegneria Biomedica e Robotica, lavora come Ingegnere in un’azienda di ricerca e sviluppo, partecipando attivamente alla stesura e allo svolgimento di progetti volti all’innovazione, anche in collaborazione con varie Università, fra cui l’Università di Pisa, che ha frequentato; parallelamente coltiva una grande passione per la scrittura, portata avanti collaborando come articolista presso alcuni giornali locali e stendendo manoscritti e racconti.

Il suo principale lavoro è il romanzo di avventura/fantasy “Morgan e l’orologio senza tempo” (Albatros), che presto vedrà probabilmente un seguito, altre sue pubblicazioni di spicco sono il manuale di gioco di ruolo “The World of Steam Machines” dall’ambientazione steampunk, e la raccolta di racconti di Natale “Tutti i racconti di Natale Vol.I“. Oltre ad avere altri lavori in cantiere (romanzi ed altre pubblicazioni), gestisce il conosciuto blog “Morgan’s Stories” dove riporta le proprie letture, recensendo libri di successo e di autori emergenti, oltre che trattare cultura pop, manga, viaggi e tempo libero e che conta su Instagram più di 14mila followers. La pagina dispone anche di un canale youtube per videorecensioni, oltre che video dedicati a racconti di vari autori (compresa se stessa) a tema halloween/natalizio.” Le sue pubblicazioni sono disponibili su Amazon

ESTRATTO:

“La lampada ad olio cadde per terra e delle vivide fiamme si propagarono sul pavimento di legno.

Fu allora che vide qualcosa luccicare sul pavimento alla luce di quelle fiamme.

I suoi occhi brillarono.

Raccolse il piccolo oggetto rotondo e metallico e lo osservò: ciò che teneva tra le dita era un piccolo orologio da taschino in argento brunito. Guardandolo meglio vide le lancette, tutte e tre ferme sulle dodici esatte. Sentendo il calore aumentare sempre di più a causa dell’incendio che si stava sviluppando, cercò di uscire dalla stanza, ma una trave infuocata le sbarrò la via di fuga. La maledisse, poi voltandosi, notò una vetrata rotta. Avvicinatasi, si sporse giù e vide il mare nero attendere placido. Rimanere là dentro significava andare incontro a morte certa, era meglio saltare. Chiuse gli occhi stringendo forte l’orologio nella mano, poi si lasciò andare, e cadde nell’oscurità totale.”