“Pietro sa raccontare senza giudicare. La sua è una rara capacità di sviluppare empatia tra chi guarda e chi è guardato. Il suo punto di vista è sempre dalla parte della qualità e della quantità umana. Le sue fotografie sono il risultato di un incontro necessario, la sintesi di un dialogo armonico. Scatti che offrono la possibilità di toccare con mano pensieri condivisi con i quali sottolineare l’irrinunciabile solidarietà, per arrivare poi alla piena condivisione”
Denis Curti
Pietro del Re, inviato speciale di “Repubblica”, ha visitato nella sua lunga carriera una trentina di Paesi africani, intervistato capi di Stato e seguito i terribili conflitti in Somalia, Sud Sudan, Libia, Congo, Mali e Nigeria.
Con la IOD di Pasquale Testa ha realizzato un libro foto/giornalistico sull’Africa, il continente “vero” che spesso immaginiamo oleograficamente senza conoscerlo nella sua complessità.
Quaranta foto (scattate con la sua “vecchia Leica”) e quaranta racconti per parlarci di un continente devastato da carestie e guerre tribali, deprivato delle risorse naturali e dei paradisi naturalistici. Nessuna immagine o testi shockanti (che creano, come diceva Oliviero Beha, indignazione per 24 ore) ma mostrando occhi e paesaggi che nonostante tutto ci parlano di “incontri con gli ultimi che ci rendono migliori”.
La prefazione di Lucio Caracciolo e l’introduzione di Denis Curti ci guidano alla lettura di un libro “struggente” che ci inchioda alla realtà parlante della fotografia e ci obbliga a riflettere su cosa ci fosse prima e cosa ci sarà dopo.
Amedeo Borzillo


A volte il potere dell’immagine è molto più grande di tante parole e può far conoscere realtà lontane,spesso mistificate, riflettere, e far restare un pensiero impresso nella mente per sempre. Sono molto curiosa di leggere questo libro e godere delle sue foto finalmente non pietistiche ma descrittive ed evocative.
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