Con il Patrocinio della Società Filellenica Italiana si sta svolgendo un ciclo di conversazioni
riguardanti la Grecia Antica, dal titolo “Viaggio Ibrido nel Mare Nostrum”, nel riconoscimento del
ruolo centrale che la grecità ha avuto nella costruzione e nella definizione delle civiltà che si
affacciano sul Mediterraneo. Si intende narrare l’intreccio dei diversi elementi che contribuiscono alla formazione dell’humus culturale dal quale attingono tutte queste civiltà.
L’idea di conversazioni multidisciplinari nasce dall’esigenza di presentare l’unitarietà della cultura e la necessità di una conoscenza non ingabbiata in rigidi ambiti disciplinari, ma orizzontalmente intrecciata e interconnessa.

Inoltre, l’avvento della civiltà digitale ha fatto sì che ogni persona possa facilmente accedere a
cognizioni prima confinate nelle specifiche discipline, rendendo quindi viva la necessità
dell’interdisciplinarietà, vista non come sovrapposizione ma come simbiosi tra i diversi saperi.
La scienza può accrescere le capacità umane di analisi e di sintesi, permettendo di condurre queste operazioni su domini sempre più ampi, purché si comprenda che scienze naturali e scienze umane sono solo diverse angolazioni dalle quali studiare la realtà: l’uomo e il mondo, in una dinamica e reciproca influenza.
Assistiamo, invece, ad una contrapposizione tra cultura scientifica e umanistica, già stigmatizzata negli anni ’50 del secolo scorso, da Lord Snow, il quale in una famosa conferenza parlò di “ostilità e inimicizia” tra persone di estrazione diversa, ma anche fondamentalmente di mancanza di comprensione.
Dopo più di 70 anni è certamente vero che ci sono stati molti sforzi per riavvicinare le posizioni, ma resta ancora, in varie forme, questa contrapposizione che pesa duramente sul pensiero occidentale.

Ancora qualche giorno fa, presentando l’allarme per le violenze nelle scuole, Fabrizio Coscia (Il
Mattino, 7 febbraio c.a.) richiamava la risposta del filosofo francese Edgar Morin, quale unica
possibile e praticabile risposta contro il degrado dominante: “occorre stabilire comunicazioni e
legami tra le due branche separate della cultura” affinché l’una non progredisca a discapito
dell’altra e l’insegnamento persegua, quanto più è possibile, un modello interdisciplinare.
In questa visione, il “Viaggio ibrido” toccherà vari aspetti riguardanti la vita, la religione, la cultura e la fortuna storica della Grecia antica, offrendo una panoramica da cui emerge evidente che là si situano le fondamenta della civiltà occidentale, che continuano ad avere ancora una rilevantissima influenza sui modi d’essere e sugli orientamenti del mondo contemporaneo.
Verranno presentate “storie” che non hanno esclusiva prevalenza umanistica: i migranti, la musica, il Vulcanesimo, l’astronomia vengono interpretate e mostrate non da “storici” ma da persone di altra e complementare cultura: un’archeologa, un musicologo, una geologa, un astrofisico. Questo per spiegare il termine “viaggio ibrido”, ricordando in tutti i casi il valore alto della cultura.
Come scrive Tomaso Montanari nelle pagine di un suo recente saggio, lucido e appassionato (Se amore guarda. Un’educazione sentimentale al patrimonio culturale di Tomaso Montanari – Einaudi, 2023) : il patrimonio culturale è la nostra religione civile, la nostra scuola di liberazione: non riguarda soltanto il paesaggio o le opere d’arte, ma riguarda soprattutto noi e quell’amore che tutto congiunge.
Il Programma, iniziato l’8 Gennaio con: Migranti del Mediterraneo Antico: verso la formazione
della cultura occidentale di Giovanna Greco (Università Federico II di Napoli)
continuerà secondo il Calendario:
20 Febbraio: Parthenope e Neapolis tra Mito, Storia e Realtà Materiale – Giovanna Greco (Università Federico II di Napoli)
26 Marzo: Musica e coreutica nella Grecia antica – Angelo Meriani (Università degli Studi di Salerno)
22 Aprile: L’esplosione di Santorini tra Storia e Leggenda – Maria Palumbo (Università Federico II di Napoli)
13 Maggio: Stelle e Miti Greci – Gaetano Scarpetta (Università degli Studi di Salerno)
10 Giugno: I rapporti familiari e i personaggi di basso rango sociale nell’antica tragedia greca – Giovanna Pace (Università degli Studi di Salerno)
Le conversazioni si terranno, alle ore 17, presso Il Clubino – via Luca Giordano 73 – Napoli
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