Uno scrittore senza seguito, uno di successo e il direttore di un grande gruppo editoriale. Tra librerie, festival letterari e classifiche da scalare, una novella satirica, che fa ridere e riflettere, sul mondo dei libri e del giallo italiano.
Un inverno di studio matto e disperatissimo alla ricerca della frase più banale, all’aggettivo più scontato, della similitudine più a buon mercato per descrivere una situazione già di per sé loffia e inutile e chiuderla con un colpo di scena totalmente gratuito

Così Giampaolo Simi nel romanzo breve Sarà assente l’autore (della preziosa collana “Il divano” Sellerio editore) scioglie la matassa aggrovigliata dell’orizzonte del gusto contemporaneo di un pubblico consumatore di libri. Del quadro culturale, insomma, ne resta solo la cornice. La critica è oramai una chimera, la pretesa letteraria diventa pretesto autoreferenziale e genera mostri, i libri nulla di più di snack da discount, cibo spazzatura che soddisfa ma non nutre; e poi le presentazioni, i festival, le lobby di potere editoriale, lo show must go on ad ogni costo che sfalda la coscienza, sono tutti affreschi che vorticosamente si fondono e si confondono nella realtà di Gianfranco Sperticato. Scrittore di spessore e dal bello stile ma ahimè senza lettori, dopo una presentazione quasi desertica e surreale della sua ultima fatica “Lo scempio” nella storica libreria Lanzoni, si trova ad affrontare una serie di situazioni tragicomiche che lo porteranno a quell’inverno leopardiano matto e disperatissimo .
Il racconto risulta efficace e divertente, e non solo per il lettore. Serpeggia per tutto il testo l’impressione che l’autore si sia veramente divertito a dare voce d’inchiostro alla babele apocalittica delle avventure di carta di Sperticato.
Il ritmo incalzante, intenso e immediato strizza l’occhio al giallo, al noir e alla novella Sudamericana alla Dávila. È un racconto d’intrighi, sotterfugi, verità negate, nascoste e notoriamente sotterrate. É vero che non c’è un assassinio nel senso classico del termine, ma ci sono tanti modi per uccidere e l’assassinio è solo uno di questi.

Gianfelice Sperticato di fronte al fallimento della sua presentazione “lacera a morsi la sagoma pubblicitaria di Federico Crudeli, la star culturale del momento”. Lo fa letteralmente a pezzi e lo mangia, lo uccide simbolicamente e se ne nutre, si nutre dell’immagine di carta, effimera e transitoria, di quel simulacro di successo. Poi, schifato, vuole liberarsene, ma è troppo tardi perché intanto una parte di Crudeli è entrata dentro di lui, e non è un caso che sia disgustato dall’inchiostro che gli entra in bocca.
Alla morte simbolica del grande bestsellerista si aggiunge quella reale per un incidente.
In seguito a una serie di circostanze fantasmagoriche e mirabolanti Sperticato diventerà lo scrittore fantasma di Crudeli, sedotto dai sussurri diabolici del luciferino Vinciguerra, un vero e proprio pezzo grosso della leviatana Idra group. Lo smarrimento iniziale dello scrittore si trasforma in attraversamento pop e riflessione satirica e pungente di un quadro culturale e sociale contemporaneo, oramai disancorato da ogni contenuto.
L’autore gioca, si diverte e diverte, invita a riflettere, offre spunti e semina indizi con grande maestria. Basti pensare alla scelta dei nomi, muovono il riso e riecheggiano nella mente, rimandando ad altro: Idra group, Sperticato, Vinciguerra, Mitopoiesis e altri, sono tracce. È quello che i latini chiamavano Nomen Omen, dove il nome è anticipazione, destino, fato. Perciò è consigliabile leggere il libro di Simi, piccolo gioiellino editoriale della Sellerio, a più livelli, soprattutto nel finale.
Daniela Marra
Sinossi dal Sito Sellerio:
Nella «storica Libreria Lanzoni», si tiene la presentazione del romanzo Lo Scempio, di Gianfelice Sperticato, scrittore aulico e senza lettori. Il fiasco è scontato. L’autore, in uno sfogo rabbioso, lacera a morsi la sagoma pubblicitaria di Federigo Crudeli, «la star culturale del momento». Non immagina che sarà proprio il fantasma del bestsellerista Crudeli a fornire a lui, e al navigatissimo direttore editoriale della Idra Media Group, il luciferino Dott. Vinciguerra, la materia di un intrigo colossale. Una beffa clamorosa, che costringe a riflettere sulla barriera tra la «vera letteratura» e quella di intrattenimento. Sarà assente l’autore è un romanzo di autentico umorismo, che ride su di uno che si prende troppo sul serio e sulla realtà comica della letteratura-spettacolo; e progressivamente diventa satira della cultura pop e del suo contrario.

