Vincenzo Mollica, l’amico del cuore di Paolo Di Giannantonio

A fine settembre ero, con gli amici con cui condivido una avventura teatrale sui Bronzi di Riace, a Bergamo. Reduci da una serata al Vittoriale degli Italiani (che emozione!) e in procinto di performare a Bergamo, ci siamo ritagliati uno scampolo di mattinata per andare su in montagna a Bratto, per una missione di alto valore amicale. Siamo, infatti, andati a trovare il mio collega ma soprattutto amico del cuore Vincenzo Mollica, che da quelle parti passa diversi mesi l’anno sempre in compagnia e in simbiosi con sua moglie, l’ineguagliabile Rosamaria. Io a Vincenzo voglio veramente bene. Perché abbiamo lavorato per 40 anni al Tg1 e perché è un uomo di raro spessore umano. Generoso, cortese, leale, buono. Per non farne un santo aggiungo anche – da buon calabrese – molto permaloso, ma appena un pochino meno di me. Con lui ho condiviso molte ore non solo in redazione ma anche fuori. Epiche cene con Enrico Mentana, Clemente Mimun, Giampiero Galeazzi e tanti altri amici e colleghi. Un po’ gelosi – devo ammetterlo – eravamo di Federico Fellini: spesso la sera, ma molto presto, Vincenzo andava a cena con lui. Poi, però, ci raggiungeva e non di rado qualche cosa ancora la mangiava. Facevamo le quattro del mattino a parlare di giornalismo, televisione, fatti nostri ma anche e molto di cinema, musica e cartoons. E qui gli altri tacevano perché parlava Mollica. Perché in questo lui è inimitabile, nel mescolare i generi, nel rilanciare tutto in una dimensione di creatività e fantasia ben riscontrabile in alcuni dei suoi libri. Tanto per citarne alcuni: Fellini, Pratt e Corto. Storie di disegni e Milo Manara. Dai Borgia ai pittori del Novecento.  

Mi ha colpito di lui la simpatia e l’amicizia con cui i grandi del cinema e della musica lo hanno avvicinato. Non sto a ricordare Paolo Conte, Francesco De Gregori e Renato Zero. Oppure Roberto Benigni e Sophia Loren. D’altronde Vincenzo di loro ha scritto nel volume “L’Italia agli Oscar, racconto di un cronista”, che ha firmato con l’amico Steve Della Casa.

Altra sua caratteristica è la memoria: ricorda tutto, è impressionante. Negli ultimi tempi, quando gli occhi lo stavano abbandonando, riusciva a “sonorizzare” i servizi per il telegiornale basandosi non più sullo scritto ma sulla memoria. Oggi vede e segue il mondo con gli occhi dell’anima e con l’aiuto di Rosamaria. 

E durante la mattinata di Bratto, Fulvio Cama, il nostro amico cantautore, gli ha dedicato una canzone tratta da “Caos” dei Fratelli Taviani. Vincenzo, naturalmente, la ricordava, sapeva che l’aveva musicata Nicola Piovani, suo grande amico, e sapeva che era stata eseguita anche nel corso di un concerto con la presenza di Vincenzo Cerami.

Vincenzo Mollica nei primi anni al Tg1 si occupava sì di cinema, affiancando il leggendario Lello Bersani, ma era incardinato alla Redazione Esteri, dov’ero anche io. Quando mi capitò di seguire la Seconda Guerra del Golfo rimasi sette mesi in Arabia Saudita. Avevo bisogno, tra l’altro, di sapere come quei fatti venivano raccontati dai giornali italiani. E lui, che al mattino arrivava prestissimo, con rara disponibilità mi faceva la rassegna stampa. Come non essergli grato? 

Gli dico che è come una rockstar: lo cercano tutti. Lo scorso Natale, ci ha raccontato, lo ha passato con Vinicio Capossela. Ma poi è stato ospite di Fiorello per una puntata interamente dedicata a lui e il Corriere della Sera gli ha dedicato una pagina intera. Tutti sapranno che la Disney lo ha celebrato dedicandogli il personaggio di Vincenzo Paperica, naturalmente giornalista. Su questo Vincenzo, che è maestro di ironia e di autoironia, ha forgiato la sua battuta per me migliore. ”Quando vado al cimitero – raccontò anni fa – mi accorgo che nessuno degli interessati ha scelto la foto per la lapide. Allora, per dare un tocco di colore, voglio un primo piano di Paperica con questa dicitura: “Qui giace Vincenzo Paperica che tra gli umani fu Mollica”.

 Ammettiamolo: c’è del genio…

Paolo Di Giannantonio

Paolo Di Giannantonio, che ringraziamo per il contributo, è uno dei volti più famosi della RAI, avendo condotto per molti anni il Tg1 e le trasmissioni Unomattina, Italia Sera, Ore 23 e Speciale Tg1.

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