Diego e Margherita intervistano la Signora Volpe, di Cinzia Milite

Ciao bambini e bambine!

Ci chiamiamo Diego e Margherita e siamo dei super amanti degli animali. Un pomeriggio, mentre curiosavamo tra gli scaffali della biblioteca in cerca di libri sulla fauna terrestre è successa una cosa pazzesca: un tipo piuttosto bizzarro sentendoci esprimere il desiderio di fare quattro chiacchiere con gli animali, si è presentato dicendo:

“Sono il professor Cosmo Mundis e posso aiutarvi: di recente ho inventato il “Versoconver”. Si tratta di un computer in grado di convertire i versi degli animali in parole comprensibili dagli umani. Basta scegliere con quale animale parlare cliccando nel database. Al cospetto dell’animale scelto occorre accendere il microfono ed è fatta: i versi di qualunque animale non saranno più un mistero! “

Ci ha spiegato poi, che gli animali comprendono le parole degli umani da sempre. Il professor Mundis ci sembrava un tipo con qualche rotella fuori posto, ma alla fine abbiamo voluto sperimentare quell’incredibile invenzione e…non ci crederete: funziona!

Vi raccontiamo l’intervista alla Signora Volpe!

Margherita: “Che peccato… le vacanze stanno per finire.”

Diego: “Eh sì, ma abbiamo ancora qualche giorno di campeggio per divertirci.”

Margherita: “Hai ragione, però mi mancheranno queste belle serate di inizio settembre passate a guardare le stelle.”

Diego: “Ehi Margherita, senti anche tu uno strano odore?”

Margherita: “Sì, lo sento anch’io! Non è un odore piacevole… chissà cosa sarà.”

Diego: “Non lo so, ma guarda là tra i cespugli, dietro quell’albero… qualcosa si muove. Avviciniamoci.”

Margherita: “Sì, ma facciamolo con cautela. Aspetta, accendo la torcia.”

Diego: “Ma è una volpe! Presto, usa il Versoconver!”

Margherita: “Ecco fatto! Per fortuna lo abbiamo portato anche in campeggio.”

Diego: “Signora Volpe, non scappi via! Siamo amici del professor Mundis e vorremmo farle qualche domanda.”

Signora Volpe: “Tranquilli, non scapperò, soprattutto ora che so che siete amici del caro Cosmo.”

Margherita: “Non scapperà? Ma allora lei è una volpe addomesticata?”

Signora Volpe: “No, non sono addomesticata. Di solito siamo molto schive, ma vivo in questo bosco da tanto tempo e mi sono abituata alla presenza degli esseri umani del campeggio, capite?”

Diego: “Sì, allora possiamo approfittarne per farle qualche domanda.”

Signora Volpe: “Va bene! Scommetto che la vostra prima domanda riguarda l’odore che avete sentito prima, vero?”

Margherita: “Non mi dica che dipende da lei!”

Signora Volpe: “Eh sì, miei cari. Noi volpi marchiamo il nostro territorio con segnali odorosi fatti di urina e di una secrezione delle ghiandole anali, che lasciamo in punti particolari. Anche le ghiandole tra i nostri polpastrelli rilasciano un odore sul terreno, che serve a orientarci di notte e a far sapere agli altri dove siamo passate. Inoltre, tutte le volpi hanno una macchiolina nera sulla parte superiore della coda, dove c’è un’altra ghiandola che emette un odore per marcare il territorio. Capisco che per gli esseri umani sia fastidioso, ma a noi serve per orientarci.”

Diego: “Capisco, non ci avevo mai pensato… Comunque, abbiamo un’altra domanda per lei.”

Signora Volpe: “Chiedete pure, immagino già cosa vogliate sapere.”

Margherita: “È vero che le volpi sono furbe?”

Signora Volpe: “Ah, lo sapevo! Gli esseri umani dicono spesso: ‘Furbo come una volpe’, giusto?”

Diego: “Sì, nelle vecchie favole le volpi cercano sempre di ingannare gli altri animali, come nella favola di Esopo, La volpe e il gallo.”

Signora Volpe: “Già… Ma la verità è che sembriamo furbe perché sappiamo adattarci molto bene all’ambiente in cui viviamo, e per questo siamo presenti in tutto l’emisfero boreale. È vero che siamo abili cacciatrici, fingiamo di essere innocue e tendiamo agguati alle prede. Però questi comportamenti, in natura, non sono simboli di furbizia. Mi spiego?”

Margherita: “Oh sì, è stata molto chiara. È una questione di sopravvivenza.”

Diego: “Ehi, Signora Volpe, c’è qualcosa che si muove dietro di lei, tra i cespugli! Stia attenta!”

Signora Volpe: “Non preoccupatevi, sono solo i miei cuccioli. Gli avevo detto di stare nascosti per precauzione, ma ora che vi ho conosciuti, non ce n’è più bisogno. Forza, cuccioli, uscite!”

Margherita: “Oh, che carini! Sono cinque meravigliosi volpacchiotti!”

Diego: “Complimenti, Signora Volpe! Ora è il momento dei nostri consigli di lettura, che ne dice?”

Signora Volpe: “Perfetto, ditemi pure.”

Margherita: “Le consigliamo I racconti del Bosco delle Ghiande – La Volpe e i calzetti, edito da Emme Edizioni, scritto da Julia Donaldson e illustrato da Axel Scheffler (traduzione di Giovanna Pecoraro).

Questo libro non è solo un racconto, ma un oggetto che sembra venuto dal mondo delle fiabe, con le sue pagine di cartone, gli angoli rotondi e quelle magiche alette che si sollevano, rivelando sorprese a ogni svolta. È pensato per le mani curiose dei piccoli, per allenare la loro destrezza e affinare la loro sensibilità, offrendo un’esperienza tattile e visiva che guida i primi passi nel mondo dei libri.

La storia è quella di una Volpe, tenera e un po’ buffa, che un mattino si sveglia e non trova più il suo calzino. Qualcuno sembra essersi divertito a nascondere qua e là gli oggetti della Volpe: la camicia nel ripostiglio delle scope, il cravattino nella credenza, il cappello sotto il tappeto. In questa ricerca tra giochi e piccole avventure quotidiane, i lettori sono invitati a unirsi a lei, a sollevare le alette e scoprire insieme dove si nascondono i calzini. Con testi in rima che sembrano cantare da soli e illustrazioni dai colori vivaci, La Volpe e i calzetti è un libro che fa della lettura un momento di scoperta, di gioco e di complicità, risvegliando in ogni piccino la voglia di imparare e di sorridere.

Signora Volpe: “Che meraviglia, bambini! Questo libro sembra un vero gioiello. Non vedo l’ora di condividerlo con i miei cuccioli, sarà un’avventura anche per noi! Grazie di cuore per il consiglio!”

Cinzia Milite