David Grigoryan A man laying on a pier rock, Odessa 2018. Serie “Odessa Sole mio”, courtesy zanzara arte contemporanea. – Siamo sul molo di Odessa, un uomo disteso sembra in perfetto equilibrio sul mare, sorretto tra gli spuntoni di uno scoglio. David scambia qualche parola con lui e resta sorpreso per l’odio che l’uomo manifesta verso il regime comunista, perché – racconta David – la maggior parte degli uomini di mezza età rimpiangono l’unione sovietica. Poi per ricordarsi di quel momento, scatta questa immagine.David Grigoryan A man carrying a door to sell it in the recycling center, Odessa 2010. Serie “Odessa Sole mio”, courtesy zanzara arte contemporanea. – Continuiamo a percorrere con David le strade di Odessa e incontriamo un uomo che porta un vecchio sportello in officina, mentre sullo sfondo passa un’auto sovietica. Sono trascorsi circa 12 anni da quello scatto.David Grigoryan A soldier guarding the coastline mined and blocked by wire and Czech hedgehogs, Odessa 2022. Serie “Odessa Sole mio”, courtesy zanzara arte contemporanea. – Cavalli di Frisia e filo spinato occupano la spiaggia che prima era aperta ai bagnanti, si vede un soldato che scruta l’orizzonte dalla spiaggia, che ora è off limit per la popolazione.
David Grigoryan “What? Again?” The driver is fixing the trolleybus, Odessa 2018. Serie “Odessa Sole mio”, courtesy zanzara arte contemporanea. – Cosa? Di nuovo? L’autista sistema le aste cadute del filobus che devono essere collegate ai cavi elettrici. Da questa descrizione, possiamo intuire che non si è trattato di un evento raro e la foto, scattata nel 2018, mostra un uomo che cammina sul tetto di un filobus. Il costo del biglietto? 30 centesimi, con eventuale performance inclusa.David Grigoryan An entrance of a surgery barricaded by sandbags, Odessa 2022. Serie “Odessa Sole mio”, courtesy zanzara arte contemporanea – Da quelle stesse spiagge, dallo scoppio della guerra, la popolazione ha raccolto grandissime quantità di sabbia per riempire i sacchi che circondano i monumenti, gli ingressi alla città e luoghi strategici.
Street-photographer / fotoreporter, David Grigoryan nasce a Tbilisi in Georgia nel 1987. Si trasferisce con la sua famiglia a Odessa (Ucraina) all’età di 6 anni, a causa della guerra civile. Si appassiona alla fotografia da giovanissimo e, da quando ha sedici anni, non ha mai abbandonato la macchina fotografica. Da sempre interessato a riprendere momenti di vita quotidiana, il suo obiettivo è cogliere l’anima delle persone che incontra. Ha una profonda conoscenza della città di Odessa che ha indagato per vent’anni, scoprendo luoghi nascosti e poco conosciuti dai cittadini stessi e incontrando gente proveniente da tutto il mondo. Le sue foto parlano di geopolitica, patrimonio culturale, natura, cultura, abitanti. Skateboarder dal 2002, per due decenni ha girato tutta l’Ucraina e molti Paesi Europei con il suo skate, collaborando come fotografo per il marchio ucraino Papa Power. Dal 2011 al 2012 ha vissuto e viaggiato in Norvegia, per poi visitare Roma e Firenze, prima di rientrare a Odessa, dove tutt’ora vive e lavora. David Grigoryan ha esposto in alcune gallerie in Ucraina e Germania, presso il Bleshunova Museum di Odessa e l’Ukrainian Photography Institute di Kyiv.